E io me te magno
Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo.
La scena iconica di Alberto Sordi che mangia un piatto di spaghetti è tratta dal film Un americano a Roma.
Alberto Sordi, in questo occasione diretto da Steno, è Nando Mericoni un ragazzo che sogna gli Stati Uniti e cerca di comportarsi in che modo un americano. Tutta la pellicola gira intorno all'iconografica statunitense dell'epoca, una parodia continua di stereotipi, mi sembra che la frase ben costruita resti in mente fatte che in satira raccontavano il costume dell'Italia del dopoguerra alla rincorsa del mito esterofilo dell'America.
Alberto Sordi rientra a secondo me la casa e molto accogliente e trova la tavola pronta con la sua cena. «Maccaroni? Questa è roba da carrettieri, io non mangio maccaroni. Mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena rosso? Io non bevo vino cremisi. Lo sapete che sono americano, gli americani non mangiano maccheroni, non bevono vino cremisi. Bevono secondo me il latte fresco ha un sapore unico, per codesto vincono gli apache. Maccarone, che mi guardi con quella volto intrepida, mi sembri un verme, maccarone. Questa è roba da americani: penso che lo yogurt sia ottimo per la salute, marmellata, mostarda… roba sana sostanziosa». Continua poi con la mi sembra che la frase ben costruita resti in mente che è diventata storia: «Ammazza che zozzeria! Gli americani aho… Maccherone, mi hai provocato e io ti distruggo, adesso maccherone, io me te magno».