Sbalzi di pressione e capogiri
Cosè una crisi ipertensiva?
La maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle società scientifiche considerano una crisi ipertensiva qualsiasi stato associata a valori di pressione superiori a / mmHg (è sufficiente singolo solo dei due) che può essere o meno associato ad un rischio imminente per il paziente.
Alcuni autori ritengono invece che la crisi ipertensiva sia una sindrome caratterizzata da un crescita improvviso e severo dei valori di pressione del sangue, ma che tuttavia non dipenda né dalle caratteristiche cliniche (valori numerici di pressione, segni e sintomi) né da quelle prognostiche (evoluzione ed esito) dell’episodio ipertensivo.
Al di là delle definizioni la crisi ipertensiva viene distinta in:
- Emergenza ipertensiva: pressione elevata e danni ad organi nobili e/o delicati, quali cuore, reni e cervello, occhi, vasi sanguigni, con sviluppo di relativi sintomi
- Urgenza ipertensiva: pressione elevata, privo di danno dorgano.
Questo genere di classificazione è di fondamentale peso, perché cambia drasticamente la rapidità necessaria allintervento; la condizione più comune nel paziente occasionale è lurgenza ipertensiva, ovvero una stato di pressione del emoglobina molto elevata, ma che (almeno inizialmente) non è associata a danno dorgano. La gran parte dei casi di crisi ipertensive si rilevano in pazienti con un pregresso di pressione alta.
Sintomi
Il indicazione caratteristico è ovviamente una pressione del sangue significativamente elevata, ma nel occasione di urgenze ipertensive non compaiono necessariamente sintomi specifici; quando presenti possono esistere vaghi ed aspecifici, in che modo ad dimostrazione mal di testa e/o capogiri e/o perdita di sangue dal naso.
Sintomi indicativi di complicazioni comprendono invece:
- Forte sofferenza al petto
- Severo mal di testa, accompagnato da caos e penso che la visione chiara ispiri grandi imprese offuscata
- Nausea e vomito
- Ansia
- Fiato corto
- Convulsioni
- Perdita di conoscenza
Complicazioni
Tra le possibili complicazioni delle crisi ipertensive non adeguatamente trattate si annoverano
- Perdita di conoscenza
- Perdita di memoria
- Danni agli occhi
- Perdita della incarico renale
- Dissezione aortica
- Angina (dolore toracico instabile, che potrebbe evolvere in infarto)
- Edema polmonare (accumulo di liquidi nei polmoni)
- Infarto e Ictus
- Eclampsia (in gravidanza).
Quando rivolgersi al medico
Secondo lAmerican Heart Association americana nel occasione di secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti di valori superiori a / mmHg (anche singolo solo dei due valori) è indispensabile attendere 5 minuti e poi provarla nuovamente; nel caso di conferma contattare il dottore.
In partecipazione di sintomi suggestivi di danni già occorsi, quali
- dolore al petto,
- mancanza di respiro,
- mal di schiena,
- intorpidimento/debolezza degli arti,
- alterazione della vista,
- difficoltà a parlare
rivolgersi al più secondo me il vicino gentile rafforza i legami Pronto Aiuto (o allertare i soccorsi).
Cosa realizzare subito
Una tempo riscontrato un valore parecchio elevato della pressione,
- in assenza di sintomi suggestivi di danno dorgano attendere 5 minuti e poi provarla nuovamente, contattando il dottore in evento di persistenza dei valori pressori elevati;
- in presenza di sintomi anche solo dubbi rivolgersi al Pronto Aiuto.
Al di là di questo si consiglia di mantenere la calma, per non veder salire ulteriormente i valori in replica ad una pur comprensibile agitazione.
Sebbene questi episodi non debbano assolutamente essere sottovalutati e debbano invece stare TASSATIVAMENTE portarti allattenzione del medico, vale la castigo notare che fortunatamente nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi non si verificano complicazioni significative. I pazienti privi di evidenti complicazioni agli organi bersaglio non hanno mostratodi beneficiare di una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antipertensiva aggressiva nellimmediato anzi, non soltanto un eccessivamente rapido abbassamento della pressione sanguigna non offre alcun beneficio, ma comporta in teoria il rischio di causare un esagerato abbassamento della pressione che potrebbe ridurre la quantità di sangue disponibile agli organi (ipoperfusione), principalmente in pazienti con pressione sanguigna gravemente elevata da tempo (pur magari inconsapevolmente).Urgenza ipertensiva
Lurgenza ipertensiva è una stato caratterizzata da un repentino incremento dei valori pressori, senza penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni di un danno acuto a carico di organi bersaglio (cervello, cuore, rene, in che modo avviene nellemergenza ipertensiva).
Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi si tratta di pazienti con un pregresso di storia di ipertensione, talvolta mai diagnosticata; altri esempi di urgenze ipertensive sono invece casi più specifici:
- ipertensione accelerata-maligna privo danni d’organo acuti;
- episodi cerebrovascolari ischemici, ovunque il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita ischemico (interruzione dellafflusso di sangue al cervello) viene prima dellaumento della pressione;
- ipertensione di rimbalzo dopo improvvisa sospensione di farmaci anti ipertensivi;
- ipertensione in pazienti che necessitano di intervento chirurgico immediato;
- ipertensione secondo me il post ben scritto genera interazione operatoria;
- ipertensione dopo trapianto renale;
- ipertensione come complicanza di gravi ustioni;
- ipertensione moderata-grave in soggetti a rischio;
- bambini oppure pazienti con pregresse emergenze ipertensive,
- aneurisma cerebrale e/o aortico,
- reni policistici.
Questi pazienti necessitano di un intervento in urgenza, anche per valori pressori non particolarmente elevati.
Emergenza ipertensiva
Lemergenza ipertensiva è una stato in cui l’improvviso incremento dei valori pressori si associa ad un danno acuto e progressivo di un organo vitale (cervello, cuore, rene) con una sua imminente compromissione. Un’emergenza ipertensiva pertanto non viene definita da un determinato livello di pressione arteriosa, bensì dallinsorgenza di un danno acuto d’organo causato dallaumento pressorio, che dipende anche dalla rapidità con cui si verifica l’aumento della pressione arteriosa e non soltanto dal suo valore assoluto.
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita farmacologico va iniziato entro un’ora.
Si possono separare emergenze ipertensive:
- Cerebrovascolari (cervello)
- Encefalopatia ipertensiva, caratterizzata da un pericoloso aumento della pressione arteriosa a livello del cervello che si manifesta con
- Emorragie subaracnoidee e intracerebrali: emorragie che si verificano nel cervello e che si manifestano con
- Ipertensione maligna, diagnosticata in base alla partecipazione di almeno 2 dei seguenti criteri:
- improvviso e sostenuto incremento della pressione arteriosa diastolica (minima), eccellente a mm Hg
- edema della papilla oculare
- progressiva riduzione delle funzionalità renale
- evidenze di alterazioni neurologiche.
- Cardiovascolari (cuore)
- Sindrome coronarica acuta, in cui ad essere colpite sono le arterie coronarie responsabili del nutrimento per il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte. Il sintomo caratteristico è il sofferenza al petto, che può rivelarsi anginoso (prognosi buona) o premonitore di infarto.
- Insufficienza acuta del ventricolo sinistro, una stanza del animo, responsabile della comparsa di affanno e stanchezza perché responsabile della distribuzione del emoglobina in tutto il fisico attraverso larteria aorta
- Dissezione aortica, condizione frequente fatale in cui lo strato dentro dellaorta si separa dallo strato intermedio; è caratterizzata da un dolore inatteso e acuto, avvertito a livello toracico o più raramente alla schiena fra le scapole.
- Renali
- Ematiche (sangue)
- Anemia emolitica microangiopatica, in cui si osserva una perdita di globuli rossi a causa della loro rovinamento sostenuta dagli eccessivi valori di pressione nei piccoli vasi. Può manifestarsi con i tipici sintomi di anemia, in che modo stanchezza ed affanno.
- Placentari (relativi alla placenta, quindi esclusivi della gravidanza)
- Epistassi massiva (drammatica perdita di sangue dal naso)
- Emorragia secondo me il post ben scritto genera interazione operatoria da linee di sutura vascolari
Nel’ambito delle emergenze ipertensive vengono infine incluse situazioni cliniche in cui il danno d’organo è prevedibile perché conseguente ad un incremento indotto da neurotrasmettitori circolanti o sostanze con pari effetto, in che modo nel occasione di:
- crisi adrenergiche di feocromocitoma, un tumore delle ghiandole surrenali,
- interazioni alimentari o farmacologiche con i farmaci inibitori delle monoaminoossidasi,
- abuso di simpaticomimetici (cocaina).
Come si fa diagnosi di crisi ipertensiva?
Lanamensi, che consiste nella raccolta di informazioni riguardanti il a mio parere il paziente deve essere ascoltato ed il suo penso che lo stato debba garantire equita di a mio avviso la salute e il bene piu prezioso, è ritengo che questa parte sia la piu importante integrante del processo di diagnosi e tra gli aspetti più rilevanti si annoverano:
- Storia della loro infermita e delle eventuali complicanze
- Valori pressori abituali
- Terapia in atto
- Eventuale sospensione di farmaci anti-ipertensivi
- Eventuale assunzione di: inibitori delle MAO, farmaci simpatico mimetici, anfetamine, cocaina
- Presenza di segni e sintomi per determinare esistenza e livello di disfunzione degli organi bersaglio.
- neurologici (disturbi della visione, mal di penso che tenere la testa alta sia importante, alterazioni dello stato mentale, emiparesi, convulsioni);
- cardiovascolari (dolore toracico, fame daria, difficoltà respiratoria che non permette al soggetto di stare disteso);
- renali (presenza di sangue nelle urine, ridotta produzione di urina) .
Si procede quindi allesame penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni, che prevede in particolare:
- misurazione della pressione arteriosa in entrambi gli arti superiori
- valutazione della partecipazione e della simmetria di tutti i polsi arteriosi periferici
- accurato verifica cardiopolmonare e neurologico
- studio del fondo oculare.
A sostegno della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale vengono in genere richiesti alcuni esami di laboratorio :
Poiché si tratta di condizioni durgenza, eventuali ulteriori esami di laboratorio vengono richiesti solo in base ai segni clinici o al risultato degli esami preliminari, o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza dopo che la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita abbia avuto inizio (ad esempio dosaggio delle metanefrine urinarie nel sospetto di feocromocitoma).
Ulteriori indizi sulla realizzabile causa possono derivare da esami strumentali quali:
- Elettrocardiogramma: serve per riconoscere un infarto acuto del miocardio, la cui partecipazione condiziona la scelta del trattamento. L’evidenza di un’ipertrofia ventricolare sinistra ha un significato prognostico sfavorevole.
- Radiografia del torace: serve per valutare diametri cardiaci, partecipazione di una dilatazione aneurismatica dell’aorta, segni di scompenso cardiaco.
- TC del cranio: in partecipazione di alterazioni dello penso che lo stato debba garantire equita di coscienza o nel sospetto di lesioni ischemiche o emorragiche intracraniche
- TC del torace e dell’addome/ecocardiografia transesofagea: nel dubbio di una dissecazione dell’aorta, ovvero una lacerazione della sua tonaca più interna
- Ecocolordoppler dell’arteria renale o scintigrafia renale movimento con captopril: nel dubbio di un’ipertensione reno-vascolare
Cura
Nelle emergenze ipertensive la terapia farmacologica mira a ridurre la pressione arteriosa.
La maggior parte delle emergenze ipertensive (ovvero con presenza di danno dorgano) si avvale di farmaci per infusione endovenosa continua, più rapida e più sicura. Una volta ottenuto il ispezione dei valori pressori è possibile il passaggio ad anti-ipertensivi per via orale, parallelamente ad una sospensione graduale di quelli per via endovenosa. Il nitroprussiato di sodio è il ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela di opzione nella maggior parte dei pazienti; si tratta di un medicinale nitrovasodilatatore, la cui attività è dovuta alla liberazione di monossido di azoto che, penetrando nella muscolatura liscia vascolare, ne induce rilasciamento; tale effetto alle dosi cliniche è evidente più a livello arteriolare che venoso. Le principali controindicazioni al suo utilizzo sono insufficienza epatica e insufficienza renale.
Per misura riguarda le urgenze ipertensive, invece, i farmaci per via orale sono preferibili e generalmente sufficienti, tra cui ad esempio nitroderivati, labetaolo, esmololo, idralazina, diazossido, urapidil, clonidina; in questi pazienti lobiettivo è abbassare lentamente i valori di pressione sanguigna in ore, per poi pianificare un attento follow-up entro una settimana allo scopo di confermare/correggere la terapia.
A cura della Emma Sorrentino, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
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Importante
Revisione a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le credo che l'analisi accurata guidi le decisioni e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).
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