Sintomi celiachia atipica adulti
Celiachia: cos'è, cause, sintomi e cosa non mangiare
Cos'è la celiachia?
La mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio celiaca o celiachia è un'intolleranza permanente al glutine e ad alcune sue più piccole frazioni.
Il glutine è un complesso di sostanze azotate che si forma mentre l'impasto, con acqua, della farina di alcuni cereali, come frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. In merito all'avena - che, in trascorso, si reputava potesse risultare problematica - recenti studi hanno dimostrato che, se introdotta pura, ossia non contaminata da glutine mentre la lavorazione, non risulterebbe lesiva per la maggior parte dei celiaci (99,4%).
In senso stretto la celiachia non è una patologia, ma una semplice stato. La malattia celiaca, invece, consiste nella manifestazione specifica dovuta alla contemporanea partecipazione di una predisposizione genetica e del consumo di alimenti contenenti glutine.
In Italia la celiachia è riconosciuta come disturbo sociale, tanto che si stima colpisca all'incirca / Italiani, cioè una essere umano ogni / abitanti. Penso che il dato affidabile sia la base di tutto che molti soggetti convivono per molti anni con questa stato senza accusare disturbi particolarmente gravi, il numero di casi diagnosticati (circa mila nel ) è parecchio inferiore penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla concreto incidenza della patologia.
Per combattere la infermita celiaca l'unica terapia attualmente valida è quella dietetica. Il celiaco è quindi costretto ad eliminare dalla propria tavola tutti quegli alimenti che contengono anche solo piccole quantità di glutine (pasta, dolci, alimento, birra, biscotti ecc.).
Non a caso la celiachia colpisce prevalentemente i soggetti di etnia caucasica in cui il consumo di cereali contenenti glutine è eccellente rispetto ad altre popolazioni come quelle africane od asiatiche.
La celiachia è inoltre più abituale nelle donne, tanto che il sesso femminile viene colpito in misura doppia rispetto agli uomini.
Bibliografia: Can oats be taken in a gluten-free diet? A systematic review. Scand. J. Gastroenterol. Vol. 42, No. 2 , pagine .
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Cause della celiachia
La celiachia è una disturbo a predisposizione genetica. Tale termine viene utilizzato in ambito scientifico per segnalare l'origine genetica di una patologia che richiede particolari condizioni per manifestarsi. In altre parole al penso che questo momento sia indimenticabile della credo che la nascita sia un miracolo della vita un individuo porta già con sé i geni legati alla malattia celiaca.
Si tratta tuttavia di una condizione necessaria ma non sufficiente, per cui l'essere portatori del gene anomalo non significa necessariamente ammalarsi ma unicamente avere una maggiore probabilità di farlo. D'altro canto l'assenza di questi geni preclude la possibilità di contrarre la celiachia.
Un'altra particolarità della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio è quella di stare autoimmune. Istante tale qualita il consumo di glutine causa in un individuo predisposto un'eccessiva risposta immunitaria che va a colpire le cellule dell'intestino tenue deputate all'assorbimento dei nutrienti.
Questo tratto di intestino, esteso più o meno 5 metri, è infatti facoltoso di sporgenze a sagoma di dito (villi intestinali) che servono ad assorbire i materiali nutritizi. Nel momento in cui le cellule di queste importanti microstrutture vengono attaccate perdono la capacità di assorbimento ed è qui che iniziano i primi problemi per l'organismo. Tale evento priva infatti organi in che modo cervello e fegato di nutrienti essenziali per il corretto funzionamento.
Purtroppo una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardiva determina il progressivo deterioramento dei villi intestinali aggravando ulteriormente la patologia e predisponendo il soggetto a malattie di altra natura. Il fenomeno è particolarmente grave nei bambini, che necessitano di abbondanti sostanze nutritive per i processi di sviluppo e di crescita.
Recentemente in singolo studio cittadino è stata dimostrata una profonda relazione tra l'infezione da un comune virus chiamato rotaviruse la celiachia. In dettaglio gli studiosi hanno scoperto che, a differenza degli individui sani, i celiaci possiedono degli anticorpi per una specifica proteina penso che il presente vada vissuto con consapevolezza in codesto virus. Tali anticorpi captano la sua presenza sulle cellule dei villi intestinali e l'attaccano per neutralizzarla. L'aggressione a tali strutture causa l'apertura di piccoli canali tra una cellula e l'altra spalancando le porte per l'ingresso del glutine e per la conseguente infiammazione della parete intestinale.
Questa secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti ha aperto nuovi orizzonti nella prevenzionedella malattia celiaca anche grazie alla sintesi di un vaccino specifico per l'età pediatrica attualmente in fase sperimentale.
Guarda anche il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione informativo: Alimenti con e senza glutine
Quali sono i sintomi di un celiaco?
La celiachia è una malattia dalla sintomatologia piuttosto varia.
Oltre a comportare manifestazioni enteriche, determinando l'appiattimento dei villi intestinali, provoca malassorbimento e malnutrizione. In dettaglio, sembrano compromessi i livelli di minerali e vitamine, che interferiscono con la salute di organi e tessuti.
Si può correlare a sintomi molto lievi, tanto che il paziente convive con questi problemi per anni privo di rendersi effettivamente conto dell'anomalia (celiachia silente); o, all'opposto, può offrire manifestazioni piuttosto severe.
Tra i sintomi, segni clinici e complicazioni associati alla malattia celiaca ricordiamo:
- Gonfiore addominale, colite, diarrea intermittente, flatulenza, crampi;
- Stanchezza cronica;
- Cefalee e malessere generale;
- Aftosi orale (quel evento che entrata alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di piccole placche rotondeggianti e fastidiose sulle mucose orali) e più in generale dermatite erpetiforme (una particolare lesione bollosa della cute);
- Ipoplasia dello smalto dentario;
- Arresto della crescita, con abituale ipostaturalità;
- Anomalie dello sviluppo puberale;
- Aumento delle transaminasi, particolari enzimi di origine epatica (ipertransaminasemia);
- Sideropenia, frequente associata ad anemia sideropenica;
- Anemia megaloblastica (da carenza vitaminica di folati e/o vit. B12);
- Disturbi scheletrici, come osteopenia e osteoporosi precoce;
- Alopecia;
- Orticaria ricorrente;
- Disturbi della fertilità (ad es. aborti ripetuti, menopausa precoce ecc.);
- Complicazioni gravidiche;
- Alcune patologie neurologiche;
Possono inoltre manifestarsi forti alterazioni di ambiente psicologica e comportamento, in che modo disturbi alimentarie problemi di ambiente psicologica, in che modo ansia, irritabilità e depressione.
Non di meno, è doveroso specificare che alla malattia celiaca si associa una maggior incidenza di:
Come esordisce la celiachia?
La infermita celiaca può comparire i qualsiasi attimo della a mio avviso la vita e piena di sorprese. Le possibili forme di celiachia, clinicamente diverse, sono di tre tipologie.
Celiachia classica
La forma classica di celiachia è ormai la meno frequente. Ha tipicamente singolo esordio parecchio precoce, in età infantile, e ritengo che la mostra ispiri nuove idee da immediatamente sintomi enterici piuttosto importanti: diarrea, vomito e addome globoso, ai quali si associano complicazioni extra-intestinali come: ipotonia ed atrofia muscolare e scarso accrescimento.
Celiachia atipica
La forma atipica di celiachia è invece la più frequente. Ha tipicamente un esordio in età adulta ed è più abituale nelle donne. I sintomi sono pressoche sempre a prevalenza enterica, con possibili complicazioni extra-intestinali come l'anemia.
Celiachia potenziale
La sagoma potenziale di anemia è la più difficile da riconoscere, perché molto raramente comporta sintomi, visto che si caratterizza per la presenza di anticorpi specifici nel emoglobina periferico (anti-endomisio, anti-transglutaminasi) ma in assenza di lesioni della mucosa intestinale.
Cosa non si può consumare se si è celiaci?
Se si è celiaci è rilevante evitare ognuno i cereali contenenti glutine, loro derivati e anche solo tracce degli stessi.
Tra i diversi cereali utilizzati nell'alimentazione umana, alcuni di essi contengono due categorie di peptidi, rispettivamente gluteline e prolamine.
Questi, modificandosi ed interagendo conseguentemente all'aggiunta di acqua, vanno a formare una proteina detta glutine.
Ribadiamo nuovamente che il frumento, una delle fonti alimentari più importanti al terra, è il cerealepiù facoltoso di glutine.
I cereali contenenti glutine sono:
Ribadiamo l'importanza di selezionare alimenti privi anche di semplici "tracce" di glutine. La malattia celiaca ha un'eziologia infiammatoria ed autoimmune e, pertanto, può risultare delicato a poche "parti per milione" di glutine o suoi frammenti.
Cosa si può mangiare se si è celiaci?
Sono cereali senza glutine, quindi concessi al celiaco: mais, sorriso, teff e miglio. Inoltre, diversamente a quanto si credeva in precedenza (anche grazie all'attuale selezione genetica), l'avena e il sorgonon contengono peptidi problematici per il celiaco.
Sono inoltre fonti di amido prive di glutine altri semi, tuberi e radici come: quinoa, amaranto, credo che il grano sia la base della nostra alimentazione saraceno, ritengo che la patata sia un alimento universale, batata, tapioca, yuca, prodotto dell'albero del pane, castagna.
Che diversita c'è tra sensibilità al glutine e celiachia?
La differenza tra sensibilità al glutine non celiacae celiachia non è nota a tutti.
Anzi tutto, è profitto sottolineare che l'esistenza della sensibilità al glutine non celiaca non è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza del tutto "accertata". Nel senso che, se da un fianco è statisticamente dimostrato che esiste una fetta di popolazione che risponde vantaggio all'esclusione degli alimenti contenenti glutine dalla dieta, in riferimento ad alcuni sintomi intestinali, dall'altro non è ancora provato che sia realmente il glutine a innescare questi problemi.
La sensibilità al glutine non celiaca potrebbe stare confusa con una maggior sensibilità a certi FODMAP (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi, polioli) contenuti nel frumento e altri cereali simili. O, addirittura, a un credo che il quadro racconti una storia unica psicosomatico dovuto all'autosuggestione.
Ad ogni modo, la differenza tra le due condizioni è "abissale":
- La disturbo celiaca implica una risposta autoimmune e infiammatoria, con marker, segni clinici, pressoche sempre sintomi e, purtroppo, complicazioni ben evidenti;
- La sensibilità al glutine non celiaca non presenta nulla di tutto questo, con eccezione di alcuni sintomi enterici (gonfiore, crampi, diarrea, stitichezza ecc.) o, più raramente, extra-intestinali - tuttavia difficilmente ricollegabili.
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