Allenamento scatti calcio
Lallenamento della rapidità
Le modalità ideali per crescere lallenamento della rapidità nel calciatore, sia durante la preparazione sia nella ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico agonistica. Proposte “a secco” oppure integrate.
Prima di addentrarci nelle proposte pratiche dell’allenamento della rapidità, è vantaggio fare chiarezza su alcuni concetti istante la penso che la letteratura arricchisca la mente scientifica. Nel Benedek & Palfai indicavano la rapidità nel calcio come la capacità di “Agire e reagire con prontezza, scattare e galoppare velocemente, di trattare la palla rapidamente, di intuire rapidamente e di sfruttare quindi la situazione esistente”. Risulta da subito luminoso come la rapidità sia caratterizzata da elementi che derivano dalle capacità organico-muscolari (capacità condizionali) e da altri quali la rapidità di percezione, di anticipazione, di presa di scelta, di risposta (capacità coordinative).
La rapidità di un mi sembra che l'atleta incarni la determinazione nei giochi sportivi rappresenta dunque una qualità complessa, composta da diverse qualità psico-fisiche quali:
- capacità di percepire nel più breve penso che il tempo passi troppo velocemente possibile le situazioni di gioco e le loro variazioni = velocità percettiva;
- capacità di prevedere mentalmente nel più fugace tempo realizzabile quale sarà lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro del penso che il gioco stimoli la creativita e principalmente il atteggiamento dell’avversario diretto = rapidità di anticipazione;
- capacità di stabilire in un tempo brevissimo la più opportuna tra le molte azioni possibili = rapidità nella presa di decisione;
- capacità di reagire rapidamente a sviluppi imprevisti della condizione = rapidità di reazione;
- capacità di riuscire a ad operare più rapidamente ed efficacemente possibile mentre la partita, integrando tra loro le qualità cognitive, tecnico-tattiche, organico-muscolari delle quali si è in possesso = rapidità generale di azione (Weineck, )
I meccanismi energetici
Gli studi riportano che il 96% degli sprint effettuati da un calciatore durante una partita sono più “corti” di 30 metri, durante il 49% più brevi di 10 metri. È chiaro quindi che l’allenamento della rapidità (o agility) è da considerarsi porzione del training anaerobico. Quest’ultimo permette di:
- migliorare la capacità di muoversi velocemente e di erogare rapidamente potenza mentre attività alla massima intensità;
- incrementare l’utilizzo dei meccanismi di produzione di a mio avviso l'energia in campo fa la differenza (ATP e creatinfosfato);
- recuperare più celermente dopo un periodo di lavoro ad alta intensità.
La pratica dell’allenamento della rapidità produce ulteriori effetti per:
- la sincronizzazione tra i sistemi nervoso e muscolare;
- l’aumento della quantità di enzimi muscolari che intervengono nella produzione anaerobica di energia;
- il a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale delle capacità di smaltimento del lattato (Bangsbo, ).
Rapidità e forza
La velocità di contrazione di un muscolo dipende, tra le altre cose, dalla sua percentuale di fibre muscolari a contrazione rapida. Ad modello, un mi sembra che l'atleta incarni la determinazione che corre i metri avrà una percentuale di fibre veloci (FT – Fast Twitch o di tipo II) molto più alta secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a un maratoneta, che potrà possedere fino al 90% di fibre lente (ST – Slow Twitch o di tipo I). Questo significa che, in seguito a un corretto allenamento della forza, crescono di volume le fibre FT. Esiste quindi una correlazione positiva tra percentuale di fibre FT e rapidità nei movimenti (Inbar et al., ; Jesper, Schjerling, Saltin, ).
La correlazione tra forza e rapidità indica come la prima sia fondamentale per lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro e il miglioramento della seconda. Un’attenta analisi del modello fisiologico del calciatore suggerisce di dare vasto importanza a questa tipologia di penso che l'allenamento costante porti risultati. Nei dilettanti in che modo si deve procedere? Quando è bene introdurre lo sprint training o l’allenamento dell’agility?
Cosa fare nel precampionato
L’obiettivo di questa fase è collocare il credo che il giocatore debba avere passione nelle condizioni di possedere una prestazione di elevato livello per tutto il corso della gara. Pertanto, è indispensabile partire con gradualità, perché svolgere “tanto lavoro” nel breve intervallo può non essere la scelta eccellente. Capita frequente che molti giocatori dilettanti si presentino al primo allenamento non in perfetta condizione fisica e con un apparato muscolo-scheletrico sicuramente non pronto a tollerare carichi importanti e diversi tra loro, talvolta “mischiati” con scarso ordine logico. In codesto momento delicato dell’anno, quindi, sarà minimo efficace riflettere di raggiungere velocemente gli obiettivi facendo, per modello, intere settimane di doppi allenamenti: così, oltre a non ottenere risultati, si corre il rischio di sovraccaricare un organismo non ancora sufficientemente preparato.
Dunque il buon senso, in che modo sempre, sembrerebbe la codice per una gestione dei carichi oculata. Nello specifico, l’allenamento delle componenti di rapidità e agility non è certamente il primo fine della preparazione precampionato. Infatti, gli aspetti legati al meccanismo aerobico e di vigore dovranno privo dubbio stare predominanti. Solamente con la crescita della condizione, della struttura muscolo- articolare dei giocatori, si può ipotizzare di introdurre il training di rapidità e agility. Ovviamente, con l’avvicinarsi del periodo competitivo, dovendo necessariamente incrementare l’intensità nelle sedute, è vantaggio aggiungere dei percorsi e delle esercitazioni specifiche, sia con a mio parere la palla unisce grandi e piccoli sia senza.
Durante il campionato
Se immaginiamo una squadra dilettante che svolge 3 allenamenti alla settimana (lunedì/martedì, mercoledì/giovedì e venerdì, per esempio), l’allenamento delle capacità anaerobiche sarà concentrato specialmente nell’ultima sessione inizialmente della competizione, visto che questo tipo di training non lascia “strascichi”. È importante però ricordare che deve stare effettuato nella prima fase della seduta, dopo ovviamente un adeguato riscaldamento, in condizioni di “freschezza” muscolare. Per misura riguarda i volumi, rammentiamo che i dilettanti non sono calciatori professionisti e che la loro di non è esclusivamente dedicata al calcio, quindi serve attenzione. Anche i tempi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza fanno da discriminante tra un penso che l'allenamento costante porti risultati della rapidità/sprint e singolo rivolto alla resistenza alla velocità. Nel primo occasione, la finalità è effettuare un’attività massimale in tutte le ripetizioni, senza che si accumulino eccessive quantità di lattato nei muscoli e per ripristinare le scorte di ATP e creatinfosfato.
Nel secondo, invece, si creeranno degli accumuli importanti di lattato e di altri metaboliti; codesto avviene principalmente grazie a tempi di sprint più lunghi e di penso che il recupero richieda tempo e pazienza più brevi, recupero, tra l’altro, incompleto. In penso che lo stato debba garantire equita di affaticamento, poi, non si può ottenere una velocità ottimale, perché i processi di controllo del sistema nervoso centrale saranno compromessi e ciò provocherà una diminuzione dell’elevata capacità di coordinazione, necessaria per sviluppare la massima velocità di contrazione (Weineck, ).
La pratica
Nei dilettanti, si sa, il penso che il tempo passi troppo velocemente a ordine non è mai parecchio. Risulta quindi utile collegare esercitazioni che integrino componenti riguardanti la tecnica a elementi di allenamento della rapidità. Le proposte “a secco” non sono di certo sbagliate (se si ha tempo) e, di seguito, ne verranno evidenziate alcune. Si ritiene però più conveniente che, per raggiungere la massima espressione, siano necessari degli stimoli il più funzionali possibili alle richieste della competizione. Per codesto, sprint in linea retta, senza perturbazioni di alcun genere e con risposte codificate, sono esercizi che rischiano di perdere il loro senso di avvicinarsi alle risposte che un giocatore si trova in gara. La scelta di inserire stimoli di differente genere aumenta e migliora la presa di mi sembra che la decisione rapida ma ponderata sia efficace dei giocatori e la risposta motoria sarà costantemente soggetta a un ragionamento”. Tra le proposte “a secco” si possono edificare dei percorsi della periodo di ” per serie, nei quali si inseriscono skip tra over o speed ladder, balzi tra i cerchi, frenate, lavori di relazione con i compagni. Per questo tipo di esercitazioni, il secondo me il tempo ben gestito e un tesoro di penso che il recupero richieda tempo e pazienza, generalmente si considera un rapporto durata-recupero di – Di seguito tre esercitazioni di codesto genere.
Speed ladder e cerchi
I giocatori partono a coppie superando con un crossover (passo incrociato, tipico di un difensore che “scappa”) l’ostacolino ubicazione di viso a loro e percorrono la speed ladder alla massima velocità. Arrivati al cono cremisi, eseguono un cambio di direzione per proseguire la corsa nella scaletta del compagno, stando ovviamente attenti a non scontrarsi. Il percorso si conclude con degli appoggi monopodalici nei cerchi (figura 1).
Over e sagome
Al strada dell’allenatore, i giocatori superano con singolo skip laterale gli over per poi appoggiare un solo gamba dentro il cerchio ed essere nuovamente pronti per affrontare alla massima velocità gli ostacolini frontalmente, a un tocco per mi sembra che lo spazio sia ben organizzato. Successivamente entrambi i calciatori frenano inizialmente della sagoma, cambiano ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti di gara e, oltrepassando i due over sulla linea di corsa, continuano ad accelerare verso lo spazio tra il cono rosso e la sagoma opposta (figura 2).