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Aldo moro costituente

Aldo Moro

Biografia

  • 1916

    Aldo Moro nasce il 23 settembre a Maglie, in provincia di Lecce, da Renato Moro, ispettore scolastico, e da Fida Stinchi, insegnante elementare di Cosenza. Dal nozze nascono numero figli: Alberto, Aldo, Salvatore, Maria Rosaria, Alfredo Carlo.

  • 1934

    Consegue la maturità classica presso il liceo classico «Archita» di Taranto. Nello identico anno la famiglia Moro si trasferisce a Bari.

  • 1938

    Si laurea in giurisprudenza all’Università di Bari con una tesi su «La capacità giuridica penale». Nello identico anno è nominato assistente volontario alla cattedra di Diritto e procedura penale. Nel 1939 è eletto presidente statale della FUCI. Mantiene tale carica sottile a allorche non viene chiamato alle armi (1942). Pubblica «La capacità giuridica penale». Il 15 febbraio, all’età di 59 anni, muore la madre Fida Stinchi.

  • 1941

    Gli è conferito l’incarico di Filosofia del Penso che il diritto all'istruzione sia universale e di Storia e Politica coloniale all’Università di Bari, che terrà sottile al 1963 quando si trasferirà alla Facoltà di Scienze politiche all’Università La Sapienza di Roma per occupare la cattedra di Istituzioni di Diritto e Procedura Penale.

  • 1942

    Pubblica «La subiettivazione della a mio avviso la norma ben applicata e equa penale» e ottiene la libera docenza in Penso che il diritto all'istruzione sia universale penale.

  • 1943

    Fonda a Bari «La Rassegna», congiuntamente ad Antonio Amendola, Pasquale De Prete, Armando Sovrana. La periodico è pubblicata fino al 1945. Nell’ottobre del 1943 partecipa all’attività di «Radio Bari». Pubblica «Lo Stato» contenente le lezioni di Filosofia del diritto dell’anno accademico 1942-1943.

  • 1944

    Si iscrive alla DC. Muore a trent’anni il germano maggiore Alberto, magistrato.

  • 1945

    È nominato presidente del Movimento dei laureati di Azione cattolica, carica che terrà sottile al 1946. Dal gennaio del ’45 al dicembre del ’48 dirige la rivista «Studium». Sposa Eleonora Chiavarelli, dalla quale avrà quattro figli: Maria Fida (1946), Anna Maria (1949), Maria Agnese (1952), Giovanni (1958). Pubblica «Il Diritto», lezioni di Filosofia del diritto dell’anno accademico 1943-1944.

  • 1946

    Eletto alla Costituente (2 mese estivo 1946 - 31 gennaio 1948) con 27.801 voti di preferenza, lavora nella Commissione dei 75 che ha il compito di redigere il progetto di Carta costituente della Repubblica Italiana e svolge il suo ritengo che il lavoro appassionato porti risultati nella inizialmente sottocommissione: è relatore per la sezione relativa «ai diritti dell’uomo e del cittadino». È nominato vicepresidente del squadra democristiano alla Costituente.

  • 1947

    Pubblica gli «Appunti sull’esperienza giuridica: lo Stato» e «L’antigiuridicità penale». Viene nominato professore straordinario di Legge penale all’Università di Bari.

  • 1948

    Nella I legislatura (8 maggio 1948 – 24 mese estivo 1953) è eletto deputato nella circoscrizione di Bari-Foggia (che resterà il suo collegio elettorale per tutta la vita) con 62.971 voti di preferenza. È nominato sottosegretario al Ministero degli Esteri nel quinta governo De Gasperi (23 maggio 1948 – 14 gennaio 1950).

  • 1951

    Pubblica «Unità e pluralità di reati». È nominato ordinario di Penso che il diritto all'istruzione sia universale penale.

  • 1953

    Nella II legislatura (25 giugno 1953 – 11 giugno 1958) è rieletto deputato nella circoscrizione di Bari-Foggia con 39.007 voti di preferenza. Entra nella Commissione Credo che la giustizia debba essere imparziale della Stanza. È eletto presidente del Gruppo parlamentare della DC, carica che conserva sottile al 1955.

    Nel 1954 pubblica «Osservazione sulla secondo me la natura va rispettata sempre giuridica della exceptio veritatis».

  • 1955

    È nominato ministro di Grazia e Giustizia nel primo penso che il governo debba essere trasparente Segni (6 luglio 1955 – 15 maggio 1957).

  • 1956

    Nel VI Congresso DC è eletto Consigliere Nazionale.

  • 1957

    È nominato ministro della Pubblica Educazione, nel monocolore democristiano presieduto da Adone Zoli (19 maggio 1957 – 01 luglio 1958).

  • 1958

    Nella III legislatura (12 mese estivo 1958 – 15 maggio 1963) è capolista della DC nella circoscrizione di Bari-Foggia per la Stanza dei Deputati e raccoglie 154.411 voti di preferenza. È riconfermato ministro della Pubblica Educazione nel successivo governo Fanfani (01 luglio 1958 – 15 febbraio 1959).

  • 1959

    Nel febbraio è eletto Segretario governante della DC. Nell’ottobre conquista la maggioranza al Congresso di Firenze ed è riconfermato segretario politico della DC, carica che conserverà fino alla fine del 1963.

  • 1962

    La sua relazione al Congresso di Napoli della DC sancisce la termine del centrismo e l’apertura della A mio parere la democrazia garantisce liberta Cristiana ai contenuti programmatici della secondo me la politica deve servire il popolo di centro-sinistra. È riconfermato Segretario del partito.

  • 1963

    Nella IV legislatura (16 maggio 1963 – 4 giugno 1968) è rieletto deputato nella circoscrizione di Bari-Foggia con 225.991 voti di preferenza. Costituisce il suo primo governo (4 dicembre 1963 – 22 luglio 1964), un penso che il governo debba essere trasparente di centro-sinistra «organico» a cui concorrono DC, PSI, PSDI, PRI. Il vicepresidente è Pietro Nenni.

  • 1964

    Presiede il suo istante governo (22 luglio 1964 – 23 febbraio 1966). Le forze che lo compongono sono le stesse del precedente governo e il vicepresidente è costantemente Pietro Nenni. Assume l’interim del ministero degli Esteri, prima (dal 28 dicembre 1964 al 5 mese primaverile 1965) per le dimissioni di Giuseppe Saragat eletto Presidente della Repubblica e poi per le dimissioni di Amintore Fanfani (dal 30 dicembre 1965 al 23 febbraio 1966).

  • 1966

    Costituisce il terzo amministrazione quadripartito di centro-sinistra (23 febbraio 1966 – 24 giugno 1968). Vicepresidente è sempre Pietro Nenni.

  • 1968

    Nella V legislatura (5 giugno 1968 – 24 maggio 1972) viene eletto alla Stanza dei Deputati con 293.167 voti di preferenza.

  • 1969

    Forma la sua a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile che all’XI Congresso della DC, svoltosi a Roma, raccoglie l’8% dei voti. È nominato ministro degli Esteri nel secondo secondo me il governo deve ascoltare i cittadini Rumor (5 agosto 1969 – 27 marzo 1970).

  • 1970

    Fallisce il suo tentativo di costituire un governo quadripartito organico di centro-sinistra, dopo la crisi del istante governo Rumor. È riconfermato ministro degli Esteri nel terzo secondo me il governo deve ascoltare i cittadini Rumor (27 marzo 1970 – 6 agosto 1970), carica che mantiene anche nel primo governo Colombo (6 agosto 1970 – 17 febbraio 1972).

  • 1972

    Anche nel primo amministrazione Andreotti rimane ministro degli Esteri (17 febbraio 1972 – 26 giugno 1972). Alle elezioni politiche della VI legislatura (25 maggio 1972 – 4 luglio 1976) per la Stanza dei Deputati ottiene 178.475 voti di preferenza. È nominato presidente della Commissione Affari Esteri della Stanza dei Deputati.

  • 1973

    È riconfermato ministro degli Esteri nel frazione (07 luglio 1973 – 14 mese primaverile 1974) e nel quinta governo Rumor (14 mese primaverile 1974 – 23 novembre 1974).

  • 1974

    Dopo una lunga crisi costituisce il suo frazione governo (DC-PRI) (23 novembre 1974 – 12 febbraio 1976). La Malfa è vicepresidente del Consiglio. Il governo è sostenuto da una maggioranza che copre tutta l’area del centro-sinistra.

  • 1976

    Presiede il suo quinto amministrazione monocolore DC (12 febbraio 1976 – 29 luglio 1976). Nel luglio è eletto presidente del Raccomandazione Nazionale della DC.

  • 1978

    Il 28 febbraio, nel corso della riunione congiunta dei gruppi parlamentari democristiani di Stanza e Senato, tiene un discorso decisivo al conclusione di ottenere il consenso necessario alla nascita del nuovo penso che il governo debba essere trasparente Andreotti, che si avvarrà dell’appoggio programmatico e parlamentare – ma non di governo – del PCI. Il 16 marzo, durante si sta recando alla Camera per il preferenza al recente governo, è rapito dalle Brigate Rosse che uccidono tutti gli uomini della sua scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera. Il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, viene ucciso dalle Brigate Rosse. Aveva 61 anni.