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Fondi europei per piscine

Ecco come accedere ai finanziamenti statali per le nuove piscine e strutture sportive al Sud

È stato firmato dal ministero del Meridione e della Coesione sociale il decreto attuativo che individua i criteri e le modalità del apporto di 60 milioni per il 2023 riconosciuti dal decreto Pnrr 2 per investimenti finalizzati alla installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili a credo che il servizio offerto sia eccellente di piscine o infrastrutture sportive nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Con particolare riguardo ai costi ammissibili, alla documentazione domanda, alla tipologia di investimenti agevolabili alle procedure di concessione del contributo, nonché alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli.

Contributo fino all’80% dei costi ammissibili

Il apporto è riconosciuto, per ciascun soggetto richiedente (le associazioni e le società sportive dilettantistiche, le Federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva), per un importo pari all’80% dei costi ammissibili e in ogni evento nel confine massimo di 1 milione di euro. L’investimento agevolabile deve prevedere la esecuzione di almeno uno dei seguenti interventi: installazione di impianto fotovoltaici o termo-fotovoltaici in assetto di autoconsumo; installazione di impianti solari termici per la produzione di penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno sanitaria; installazione di pompe di penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa a compressione elettriche, in sostituzione di generatori di calore da fonte fossile.

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Le opere agevolabili

I costi ammissibili corrispondono agli investimenti materiali ed immateriali di progettazione, alla fornitura e installazione degli impianti, nonché ai costi delle opere strettamente connesse alla realizzazione degli interventi stessi. Il apporto è riconosciuto al soggetto beneficiario previa procedura di concessione aperta sino all’esaurimento dei fondi stanziati.

I casi di revoca del contributo

Con decreto del direttore dell’Agenzia per la Coesione territoriale (soggetto gestore), da adottare entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, sono disciplinate le modalità, il contenuto e i termini per la presentazione delle domande di accesso al contributo. Il soggetto gestore dispone la revoca complessivo o parziale del apporto concesso in caso di irregolarità nelle condizioni di utilizzo del contributo concesso. E in particolare se, tra l’altro: la documentazione prodotta risulti incompleta o irregolare per fatti imputabili allo identico soggetto beneficiario e non sanabili; il soggetto beneficiario non abbia rispettato la normativa in materia di appalti pubblici, laddove applicabile.