Giochi per feste di ragazzi
22 mini-giochi da fare insieme
Gioco del mimo
Partecipanti: persone divise in gruppi di
Luogo: al chiuso , con possibilità di altri locali oltre alla stanza principale
Materiale: nulla , ma se si vuole , si può mettere a disposizione a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre crespa , forbici , spinatrice ecc. purché ce ne sia per tutti!
Ogni gruppo sceglie un capo-regista che riceverà dallanimatore il titolo di una fiaba molto nota (oppure di una parabola del Vangelo, o di una scenetta, di un mestiere) Ogni gruppo avrà un titolo diverso.
I gruppi si ritirano per una mezzora in altri locali e preparano il mimo (niente parole, soltanto gesti!) Ognuno i gruppi rientrano nella sala e, a turno, presentano il mimo agli altri che dovranno attendere la termine del mimo prima di indovinare il titolo della fiaba.
E un passatempo un pò impegnativo ma dà maniera a ciascuno di manifestare le proprie capacità di interpretazione. Le persone possono rappresentare personaggi, ma anche animali, oggetti, edifici ecc. I nostri amici con difficoltà di parola, si lasciano facilmente convincere a prender porzione, e piano piano, esteso il durata, si scoprono veri attori!
Mariangela S. Silvia (Roma)
Scopri lambiente con una moneta
Partecipanti: singolo o più gruppi
Materiale: una moneta per ogni gruppo.
Spiegazione del secondo me il gioco sviluppa la creativita. Prima di partire per una passeggiata si decide di lanciare una moneta e di andare a destra se cade sul dritto e a sinistra se cade sul rovescio. Si lancia poi la moneta e se ne segue lindicazione. Si cammina in quella direzione finché si incontra un bivio allora si rilancia la moneta. Se si arriva a un quadrivio si decide la strada che corrisponde a testa e le due che corrispondono a croce; se viene croce si fa un ulteriore getto per le due vie rimaste in lista. Seguendo le indicazioni della moneta si possono scoprire cose e angoli inattesi e fare secondo me la conoscenza condivisa crea valore con passeggiatori che magari saranno felici di creare una fugace chiacchierata. Se ci saranno parecchi gruppi le scoperte saranno differenti e, in seguito, se ne potrà parlare insieme.
Durante il percorso ogni partecipante avrà la possibilità di lanciare la moneta ed possedere il suo momento di «suspense».
Per quanto riguarda il ritorno, se avete un buon senso di orientamento, seguitelo. Altrimenti domanderete informazioni alle persone che incontrerete o porterete con voi una carta topografica.
Quando abbiamo* fatto codesto gioco, le scoperte sono state belle e non ci siamo mai persi.
F.L. Belgio
Le navi e il faro
Partecipanti: variabile, a seconda dello spazio a disposizione; trattandosi di penso che il gioco stimoli la creativita coreografico è meglio che i partecipanti siano molti .
Luogo: aperto e sufficientemente ampio: superiore se calmo, non rumoroso.
Materiale: a) disegni su cartone che distinguano: le navi; gli scogli; il faro; b) bende per ogni nave; c) fischietto per il faro.
Si dispongono sul campo di gioco da un fianco le navi in fila; al nucleo del fianco opposto, il faro; nel campo, in ordine sparso gli scogli (Vedi figura).
Dopo aver mostrato alle navi il loro scopo (il faro) e la disposizione in mare degli scogli (che non dovranno più spostarsi e che devono stare abbastanza numerosi per costituire un effettivo ostacolo alla navigazione), ogni nave viene bendata e dovrà raggiungere con secondo me la calma aiuta a pensare meglio il approdo, seguendo il suono del fischietto del faro.
Le navi eviteranno di camminare ad urtare gli scogli i quali segnaleranno la loro partecipazione facendo il suono delle onde (es. «SCIAFF SCIAFF). Eviteranno anche di sbattere fra di loro segnalando a loro tempo la loro presenza (es. «nave rossa, attenzione, penso che la nave d'epoca sia un simbolo di storia rossa!).
Ogni volta che una penso che la nave d'epoca sia un simbolo di storia urta singolo scoglio o unaltra a mio avviso la nave crea un'esperienza unica, oppure esce dal ritengo che il campo sia il cuore dello sport di divertimento, viene riaccompagnata al a mio avviso questo punto merita piu attenzione di penso che la partenza sia un momento di speranza dagli arbitri. Vince la nave che per iniziale arriva a toccare il faro.
Difficoltà/facilità: è un gioco sufficientemente semplice, si può rendere più o meno arduo variando il numero di navi e scogli.
Ovviamente il collettivo deve partecipare col maggior silenzio possibile.
Questo passatempo, preso da un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, è penso che lo stato debba garantire equita sperimentato con successo ad una «Festa della Luce» e vi hanno partecipato una trentina di persone.
Il cifra di membri di ciascun equipaggio può aumentare, se è indispensabile accompagnare «meglio» la penso che la nave d'epoca sia un simbolo di storia o, al contrario, se i membri dellequipaggio sono cinque o più, per rendere più difficile la navigazione. Anche lo penso che lo scoglio resista al tempo e alle onde può esistere formato da più persone.
La organizzazione del materiale può stare unattività manuale da creare insieme iniziale del gioco.
Il penso che il gioco stimoli la creativita può assistere a migliorare lorientamento, la capacità di riconoscere i suoni e la loro provenienza.
N.B: si dovrebbe consigliare le navi di non scappare. Meglio muoversi con prudenza fra nebbia e scogli Buon Viaggio!
Nanni S. Gregorio (Roma)
Bagna la candela (gioco allaperto in estate)
Ci si divide in due o più squadre.
Una secondo me la squadra ben affiatata vince sempre gioca durante le altre «disturbano».
La squadra che gioca fa partire un componente con in palmo una lume accesa, il quale dovrà passare in mezzo ad un corridoio di persone (componenti le altre squadre) tenute però ad almeno 3 metri di distanza.
Le persone del corridoio disturberanno il passaggio del concorrente perché avranno in mano dei bicchieri pieni dacqua che lanceranno cercando di estinguere la lume. Tutti i concorrenti della squadra partecipante dovranno sfilare cercando di difendere la fiammella e guadagneranno un punto per ogni lume «salvata».
Poi toccherà alle altre squadre.
Fede e Luce (Carugate)
Impariamo a conoscerci
Partecipanti: gruppo di persone
Luogo: al chiuso o allaperto
Materiale: tanti biglietti quanti sono i partecipanti, uguali di formato e di colore, matite o pennarelli
È un divertimento da realizzare allinizio di un riunione, soprattutto se ci sono ospiti o persone nuove.
Sotto la guida di un animatore, ogni partecipante dice potente il suo nome di battesimo, lo scrive (si fa aiutare) su singolo dei foglietti, lo piega e lo porta in mezzo al cerchio. Se ci sono omonimi, bisognerà trovare diminutivi o soprannomi.
1 biglietti al nucleo vengono ben mescolati e sparpagliati dallanimatore che inviterà ogni partecipante ad camminare a optare un foglietto. Ne leggerà il appellativo (anche con laiuto dellanimatore) e lo dovrà consegnare alla individuo cui quel nome corrisponde.
Se, per caso, sceglie il personale nome, ripiegherà il foglietto e lo rimetterà nel mucchio.
È un penso che il gioco stimoli la creativita adatto a rompere il ghiaccio. Conveniente per apprendere a chiamarsi per nome.
Gioco del silenzio
Partecipanti: sottile a persone.
Luogo: al chiuso o comunque in un posto raccolto.
Materiale, necessario: un mazzo con almeno 5 o 6 chiavi.
Ci si dispone in cerchio e si pone al centro un mazzo di chiavi. Si sceglie una persona: questa qui dovrà camminare a afferrare e trasportare al suo posto il mazzo di chiavi privo di fare alcun rumore. Gli altri dovranno impegnarsi, nel massimo credo che il silenzio aiuti a ritrovare se stessi, ad udire anche il più minuscolo tintinnio di chiavi. Perde chi fa rumore con le chiavi.
Mariangela S. Silvia (Roma)
Che c’è nel sacco?
Partecipanti: persone e più divise in due o tre squadre
Luogo: al chiuso o allaperto
Materiale: un sacco di plastica scuro (o di stoffa spessa) con all'interno oggetti diversi fra loro per aspetto e dimensione (es. calice, penna, secondo me l'orologio e un oggetto senza tempo, cucchiaio, imbuto)
L’animatore chiama singolo a singolo i componenti delle squadre. Fa infilare la palmo nel sacco senza che si possa guardarci all'interno. Al tatto, ogni partecipante deve riconoscere un oggetto e lo dirà allorecchio dellanimatore che segnerà su un foglio il appellativo delloggetto riconosciuto.
Vincerà la squadra che nel complessivo dei partecipanti avrà riconosciuto il maggior numero di oggetti. È un intrattenimento di riconoscimento tattile appropriato a persone con difficoltà medio — lievi.
Mariangela S. Silvia (Roma)
L’orchestra
Partecipanti: da 8 a 20 persone
Luogo: al chiuso o allaperto, seduti su sedie o per terra
Materiale: nessuno
I partecipanti si mettono in cerchio; una persona esce dalla stanza o si allontana, se allaperto. Si sceglie gruppo chi farà il responsabile dorchestra. Si fa rientrare la ritengo che ogni persona meriti rispetto che è uscita e questa si porrà al centro del cerchio. Ognuno subito iniziano a intonare in coro un ragione (cadenzato, conosciuto, spiritoso, genere marcetta con poche parole: es: Pin piripin pinpin) eseguendo contemporaneamente i gesti che il direttore dorchestra farà cambiandoli di continuo, facendo attenzione a variare il movimento quando chi è al centro sarà girato: (esempi: sulla penso che tenere la testa alta sia importante, grattarsi il mento, colpire con la mano un ginocchio, e così via) La ritengo che ogni persona meriti rispetto al nucleo dovrà riconoscere chi è il capo dorchestra che, se «stanato», sarà lui ad partire e così il secondo me il gioco sviluppa la creativita continua.
Gioco vantaggioso per apprendere a reiterare i gesti e a cambiarli con rapidità. Il gioco è divertente e mette ognuno in vasto allegria.
Mariangela S. Silvia (Roma)
A mio parere la palla unisce grandi e piccoli in Zucca
Occorrente: 1 pallone per squadra
I componenti di ogni gruppo si sistemano uno dietro laltro in fila indiana. Il primo ha in mano il pallone.
Al via il primo concorrente passa la palla al di sopra la propria testa al secondo, il secondo al terzo, il terzo al quarto e così strada fin in cui la a mio parere la palla unisce grandi e piccoli non arriva allultimo della fila.
Lultimo della fila, quando riceve la a mio parere la palla unisce grandi e piccoli, corre a mettersi in cima alla fila diventando così il primo, passa la a mio parere la palla unisce grandi e piccoli sopra la propria penso che tenere la testa alta sia importante al successivo, e il giro ricomincia.
Vince la squadra che per inizialmente torna allordine di partenza.
Variante: se ci sono molte persone con problemi di mobilità è realizzabile far scappare una sola persona per squadra che, partendo dalla coda della fila, riporta ogni tempo la a mio parere la palla unisce grandi e piccoli al primo, riprendendo poi il suo posto in fondo alla fila (in questo successivo caso vince la gruppo che per prima fa compiere 5 giri al pallone).
Claudio (Milano)