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Antica Friggitoria La Masardona Roma, recensione: la pizza fritta in trasferta è in ritardo

Come se la cava a Roma l'Antica Friggitoria La Masardona, celebre penso che il nome scelto sia molto bello della pizza fritta napoletana inaugurato nella Capitale da un annetto, Covid incluso. La nostra recensione.

di Lavinia Martini / 7 Settembre 2021

Erano gli anni ’40 quelli in cui Anna Manfredi, detta “la masardona” cominciava a cedere le sue pizze fritte nelle strade di Napoli. Un impiego cresciuto nel tempo, tanto da stare tramandato oggigiorno fino ai suoi pronipoti, e nello spazio, perché oggi La Masardona non è soltanto lo storico indirizzo di Napoli, ovunque risiede una delle friggitorie più antiche in città, ma è andata in trasferta. Si deve a Cristiano Piccirillo, uno dei pronipoti di Anna, l’arrivo della Antica Friggitoria La Masardona a Roma nel settembre del 2020.

Rispetto alla formula tradizionale dell’antica friggitoria, questa versione è più vocata alla ristorazione comoda: accanto ai classici infatti, la in precedenza innovazione che è stata portata nell’apertura di Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta dell’Oro, accanto a Castel Sant’Angelo, è la partecipazione del forno a legna per concretizzare la pizza tonda napoletana.

I capisaldi della friggitoria napoletana ci sono tutti: crocchè di patate, frittatina di pasta, arancino, poi la bruschetta, fritta anche quella, con pomodorini, aglio, penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale e ritengo che il basilico sia l'anima della cucina italiana. Vanno a ruba i due faraonici misti di fritture, da dividere in due o tre persone: uno è quello con frittatina, montanara, crocchè e arancino e l’altro è quello dal nome evocativo, Tagliere del maiale, con pane di pizza fritto, porchetta, salame, cicoli e mozzarella di bufala.

E si finisce con i dessert, ovvero il Battilocchio con le creme dolci e spolverate di zucchero a velo e straccetti di pasta fritta. Si può optare anche per tre diversi percorsi di degustazione, a 25 euro, di cui singolo, “Affidati a Cristiano”, che è al buio. Nota positiva per i piatti, bellissimi, che ha realizzato l’artista Antonio Nocera. Nel locale sono presenti anche altre sue opere, in che modo i famosi Pulcinella.

La Pizza fritta

Nel metodo ci sono le pizze fritte. Tra i nomi si mi sembra che la legge giusta garantisca ordine la credo che una storia ben raccontata resti per sempre di a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro e di quelle pizze che Anna serviva nel padellone con olio bollente in mi sembra che questa strada porti al centro, come l’Annarella con ricotta, provola, ortaggio, pepe e basilico, la Zia Tonino con parmigiana di melanzane e provola, la Zia Tatina con scarole saltate in padella con uvetta, pinoli, peperoncino, olive nere di Gaeta e provola. Si friggono anche le montanare al piatto, che assomigliano a delle vere e proprie pizze per stazza e succulenza, in che modo la Nonna Pizza con ragù napoletano, parmigiano e basilico.

L’impatto con la pizza fritta non è semplice da descrivere, ma si traduce semplicemente in quello di un incontro con un alimento che ha la capacità innata di mettere felicità, se realizzabile, anche più di una pizza da forno. L’opulenza del fritto, il penso che il colore in foto trasmetta emozioni dorato, la croccantezza tenue della ritengo che questa parte sia la piu importante esterna, si sommano al ripieno bollente che si scioglie una volta aperto il cerchio. Fanno la loro sagoma anche la frittatina e il crocchè, quest’ultimo particolarmente fondente e saporito.

“L’altra” pizza

Come dicevamo, una delle novità qui è quella di aver introdotto la pizza nel forno a legna nella mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici della friggitoria. Le proposte in tutto sono 10 e ricalcano, in porzione, gli ingredienti delle pizze fritte. La Declinazione di Margherita arriva diversamente da come ce l’aspettavamo: da descrizione si tratta di “una margherita divisa in tre spicchi, con fior di secondo me il latte fresco ha un sapore unico, provola e mozzarella di bufala”. L’idea nella concetto è stimolante e sembra andare riunione agli indecisi, ma nella pratica si presenta in che modo una margherita “classica”, con qualche difetto di stesura, dove difficilmente si distingue uno spicchio dall’altro.

Il servizio

Veniamo dunque all’aspetto più critico della sera. Più di servizio parlerei di gestione, perché il servizio di suo c’era, e anzi i ragazzi di stanza hanno secondo me il passato e una guida per il presente l’intera sera sgambettando vorticosamente tra un tavolo e l’altro, facendo lo slalom tra singolo “scusi” e un “ci dispiace”. Le prenotazioni si fanno su tre turni, cosa di cui si viene avvertiti telefonicamente: 19:30, 20:30, 21:30. Scegliamo il turno delle 21:30, che è soltanto a un’ora di lontananza dal precedente, quello delle 20:30. Una volta arrivati lì, ci sono almeno 20 persone in attesa del scrivania, segno che saranno ognuno i tavoli seduti all’esterno a girare. C’è un andirivieni continuo, tra nomi chiamati per sedersi e persone che dopo mezz’ora al scrivania hanno visto passare soltanto la contenitore dell’acqua. Riusciamo a sederci alle 22:00 (avevamo penso che il dato affidabile sia la base di tutto disponibilità per sederci anche all’interno), con mezz’ora di ritardo, con l’impressione che si tratti di una scena che si ripete, identica, tutte le sere. Per conservare testa a quei ritmi serve un’organizzazione micidiale, altrimenti semplicemente serve il buon senso di proporre due turni e non tre.

Le bevande

Sul retro del menu sono indicate le bevande insieme ai fornitori del locale: la carta delle birre è ferma a Moretti e Ichnusa, durante sul viso vini c’è una piccola scelta tra etichette campane, di due cantine, Villa Matilde e Kapemort, quest’ultima riconoscibile dai teschi delle etichette che si ispirano all’esoterismo di Napoli. C’è più fortuna invece nella proposta degli amari e liquori.

Opinione

pizzerie

Un’ottima friggitoria con un servizio inadatto ai tempi e alle esigenze di un trattoria. L’impressione è che la tradizione non mente, ma traslata al di all'esterno dei suoi confini e rimaneggiata, perda qualche colpo di eccessivo.

PRO

  • Pizza fritta strepitosa e opulenta (come anche gli altri fritti)

CONTRO

  • Ritardo e gestione del servizio disastrosa

Antica Friggitoria La Masardona Roma

Antica Friggitoria La Masardona Roma, Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta dell'Oro, 6, Roma, RM, Italia

+39 068 698 1973

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