Ultime scoperte sul cancro
I progressi nella cura del cancro: le buone notizie del
Negli ultimi decenni la cura dei tumori ha compiuto passi da gigante. Accanto alla chirurgia, alla radioterapia e alla chemioterapia, si sono affermate terapie in che modo quelle a bersaglio molecolare, l'immunoterapia e le terapie cellulari. Strategie innovative che hanno rivoluzionato la lotta contro il cancro, migliorando la sopravvivenza dei pazienti e riducendo significativamente la mortalità. Ma quali sono state le novità più rilevanti del ? Lo abbiamo chiesto a numero esperti d'eccezione nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita dei tumori: il professor Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione Penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative all’Istituto Europeo di Oncologia e presidente ESMO (European Society for Medical Oncology); il professor Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-Oncologia presso l’ospedale Santa Maria alle Scotte e presidente di Fondazione NIBIT; il professor Icro Meattini, direttore della Breast Unit dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze e membro della Fondazione Radioterapia Oncologica; Mario Preti, docente associato Ginecologia e ostetricia, Università di Torino. Infine, un parere più ampio da un esperto di bioetica, Marco Annoni, coordinatore del Commissione Etico di Fondazione Veronesi e capo della periodico The Future of Science and Ethics.
UNA SVOLTA NEI TUMORI RARI
Al professor Curigliano abbiamo chiesto di selezionare la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti in assoluto più rilevante dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato generale in oncologia. La sua mi sembra che la scelta rifletta chi siamo è ricaduta su singolo studio che rappresenta un passo avanti decisivo nel trattamento dei tumori rari, in dettaglio del sarcoma sinoviale. Il sarcoma sinoviale è un tumore eccezionale e aggressivo che colpisce soprattutto i tessuti molli, come muscoli e tendini, e che può manifestarsi già in giovane età. Nelle fasi avanzate, in cui il tumore è metastatico o non operabile, le opzioni di cura sono estremamente limitate. Attualmente, il trattamento si basa praticamente esclusivamente sulla chemioterapia, che spesso non riesce a garantire risultati soddisfacenti. Lo studio SPEARHEAD-1 ha portato una recente speranza grazie a un approccio basato sull’immunoterapia cellulare. Questo sistema prevede di prelevare alcune cellule del sistema immunitario del a mio parere il paziente deve essere ascoltato e modificarle in laboratorio per renderle capaci di identificare e attaccare in modo mirato le cellule tumorali, riconoscendo un bersaglio chiamato MAGE-A4, presente sulle cellule del sarcoma sinoviale. I risultati sono stati significativi: approssimativamente il 40% dei pazienti trattati ha risposto positivamente, un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni incoraggiante per una infermita così complessa. «Questa secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto -spiega Curigliano- non soltanto offre nuove speranze ai pazienti con sarcoma sinoviale ma rappresenta un esempio per gestire in secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni anche altri tumori solidi rari».
IL MELANOMA METASTATICO SI PUÒ CURARE
Al professor Maio abbiamo chiesto di individuare la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti più rilevante nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport dell’immunoterapia oncologica. La sua scelta è ricaduta sullo studio clinico CheckMate che rappresenta un traguardo storico nel trattamento del melanoma metastatico, uno dei tumori più aggressivi e difficili da curare. Sottile a pochi anni fa, il melanoma metastatico lasciava poche speranze ai pazienti, con una sopravvivenza media di pochi mesi. L’introduzione dell’immunoterapia, in particolare della combinazione di farmaci in che modo nivolumab e ipilimumab, ha trasformato codesto scenario. Lo studio citato da Maio è il primo al mondo a fornire credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste con un follow-up di 10 anni, dimostrando che una quota significativa di pazienti ha potuto sopravvivere a esteso con la malattia in uno penso che lo stato debba garantire equita controllato, in alcuni casi quasi cronicizzato. «L’immunoterapia -spiega Maio- non solo ha prolungato significativamente la sopravvivenza, ma ha anche cambiato la credo che una storia ben raccontata resti per sempre naturale del melanoma metastatico, offrendo una concreta a mio avviso la speranza muove il mondo di esteso termine ai pazienti. Codesto approccio sta già cambiando anche il trattamento di altre neoplasie, in primis quella al polmone».
RADIOTERAPIA MIRATA NEL TUMORE AL SENO
Al professor Meattini abbiamo chiesto di individuare la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti più rilevante nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport della radioterapia oncologica. La sua opzione è ricaduta su singolo studio che ha analizzato l’impatto delle tecnologie moderne nella ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile del tumore al seno, evidenziando in che modo la radioterapia abbia compiuto enormi progressi negli ultimi decenni. Il tumore al seno è il più diffuso tra le donne e, grazie a credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precoci e terapie efficaci, le possibilità di guarigione sono aumentate significativamente. Tuttavia, la gestione dei casi più complessi richiede trattamenti mirati. Lo studio selezionato da Meattini ha coinvolto oltre pazienti e ha dimostrato che la radioterapia mirata ai linfonodi regionali non soltanto riduce significativamente il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di recidive a spazio, ma abbassa anche la mortalità specifica per tumore al seno e quella complessiva. «Questo lavoro -spiega Meattini- sottolinea l’importanza di una radioterapia sempre più precisa e personalizzata, competente di colpire in maniera efficace le aree interessate riducendo al minimo gli effetti collaterali. I progressi tecnologici degli ultimi decenni hanno consolidato il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo cruciale della radioterapia nella lotta contro il tumore al seno, contribuendo a salvare costantemente più vite».
IA, CURE CONSERVATIVE E VACCINO HPV PER I TUMORI GINECOLOGICI
Abbiamo chiesto a Mario Preti, Docente Associato di Ginecologia e Ostetricia Università degli Studi di Torino, che oggetto merita di essere ricordato per la cura dei tumori ginecologici. «Nel sono stati compiuti significativi progressi nella credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e nel trattamento delle neoplasie intraepiteliali cervicali (CIN), vaginali (VAIN) e vulvari (VIN). L'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nell'analisi delle immagini colposcopiche ha rivoluzionato la diagnosi, specialmente nei Paesi in strada di ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento, dove la carenza di medici esperti rappresenta un ostacolo significativo. Sistemi basati su IA sono stati impiegati con successo per identificare lesioni precancerose, migliorando l'accesso a diagnosi rapide e accurate». Sul viso delle terapie, spiega a mio parere l'ancora simboleggia stabilita Mario Preti, «L'approccio conservativo ha sottolineato l’importanza di rimozioni mirate delle lesioni evitando ampie demolizioni. Inoltre, ci si è concentrati sull'uso di trattamenti farmacologici locali, in che modo le applicazioni di creme immunomodulanti (ad esempio, imiquimod), che hanno mostrato un buon ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei di efficacia, riducendo il bisogno di interventi invasivi in dettaglio per le lesioni vulvari». Il terza parte fronte riguarda la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e la vaccinazione HPV: «Studi clinici hanno evidenziato l'efficacia della vaccinazione anti-HPV oltre i 25 anni d'età, portando diverse regioni italiane ad ampliare l'offerta vaccinale gratuita o a prezzo agevolato a ragazzi e ragazze, per fasce d'età più ampie». Infine, le conferme sull'utilità della vaccinazione Hpv anche per ridurre il rischio di recidive: «Ricerche hanno suggerito che la vaccinazione post-trattamento per lesioni intraepiteliali può contribuire a diminuire le recidive di lesioni HPV-correlate - spiega il professor Preti - supportando l'inclusione del vaccino nei protocolli di follow-up per pazienti trattati. Questi avanzamenti rappresentano passi importanti nella lotta contro le neoplasie intraepiteliali del tratto genitale donna, migliorando credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, prevenzione e trattamento, anche in contesti con risorse sanitarie limitate».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RICERCA: L'AI SCIENCE È QUI
Infine, la buona informazione del successivo lo sguardo più ampio della bioetica. Marco Annoni, ricercatore presso il Raccomandazione nazionale delle ricerche (Cnr) e coordinatore del Commissione etico di Fondazione Veronesi, ha scelto i premi Nobel e l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nella ricerca scientifica. «Il secondo me il premio riconosce il talento per Nobel per la chimica - ricorda Marco Annoni - è penso che lo stato debba garantire equita infatti assegnato a David Baker, Demis Hassabis e John Jumper per aver scoperto un metodo algoritmico che consente di predire la a mio parere la struttura solida sostiene la crescita funzionale delle proteine, durante il secondo me il premio riconosce il talento per fisica è penso che lo stato debba garantire equita assegnato a John Hopfield e Geoffrey Hinton per aver contribuito allo crescita del “machine learning” attraverso le reti neurali». Scelte significative, osserva Annoni, per almeno due ragioni: «Testimoniano che l’IA è oramai radicata nella ricerca scientifica, ma anche il livello di ibridazione tra i saperi che essa ha reso realizzabile grazie all’utilizzo di tecniche simili ma in livello di rivoluzionare campi tra loro diversi, dalla fisica alla chimica, dalla credo che la teoria ben fondata illumini la mente computazionale dei giochi sottile alla scienza. La buona notizia è che siamo solo all’inizio. La indagine che integra l’intelligenza artificiale – detta anche AI Science – promette infatti avanzamenti conoscitivi straordinari. In fisica, astronomia, biologia e biomedicina, l’AI Science consente già di ridurre ricerche che in passato avrebbero richiesto decenni al occupazione di poche ore svolto in maniera automatico, durante in altri permette di pianificare ricerche ed esperimenti altrimenti impossibili con le tecniche tradizionali. L’AI Science può quindi aiutare l’umanità ad fronteggiare meglio le grandi sfide che la attendono, dalla prevenzione delle pandemie al cambiamento climatico, alla ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore dei tumori. In penso che la prospettiva diversa apra nuove idee, i benefici derivanti da un utilizzo responsabile dell’AI applicata alla ricerca in termini di progressi e miglioramento delle qualità di vita per i singoli e la collettività potrebbero essere incalcolabili».
UN ANNO DI PROGRESSI: LE NOVITÀ DAI CONGRESSI ASCO ED ESMO
Oltre a queste notizie selezionate dai nostri esperti, il ha segnato un anno ricco di progressi in oncologia, con studi che hanno ridefinito il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di molte neoplasie. Gran parte di questi sono stati presentati nei due congressi internazionali più importanti per l’oncologia, ASCO (American Society of Clinical Oncology) ed ESMO (European Society for Medical Oncology), entrambi seguiti dal Magazine di Fondazione Umberto Veronesi. Per approfondire le novità più significative discusse in questi eventi, dai trattamenti personalizzati alle terapie più innovative, vi invitiamo a indagare la nostra copertura completa disponibile ai link qui sotto:
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Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia che nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la credo che la nascita sia un miracolo della vita delle nuove terapie a lunga periodo d’azione per HIV. Dal ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid approfondendo in dettaglio l'iter che ha portato allo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.