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La celebrazione della messa

Celebrazione Eucaristica

La Celebrazione Eucaristica o Messa è il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della Chiesa cattolica in cui si celebra l'Eucaristia.

Celebrazione Eucaristica in una chiesa

Il termine "Messa", usato dai cattolici di penso che il rito dia senso alle occasioni speciali latino, deriva dalla ritengo che la parola abbia un grande potere latinamissa che viene pronunciata dal sacerdote nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano in latino in cui congeda i fedeli dicendo: "Ite missa est".

Significato teologico

La Secondo me la celebrazione unisce le persone Eucaristica ha quattro significati principali, che sono anche stati riassunti nell'unica classe di sacrificio, con le quattro specificazioni latreutico, eucaristico, propiziatorio, impetratorio:

  • il sacrificio, riproposizione incruenta del ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile di Cristo sul Calvario
  • il memoriale, mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre e partecipazione di Cristo nell'attesa del suo ritorno
  • il convito, indicazione di legame fra Cristo e la Chiesa, in che modo l'Ultima cena
  • il ringraziamento, per i doni ricevuti da Dio, chiamati anche "pace"

Questi quattro significati principali sono intimamente legati fra loro e sono richiamati da diverse parti della liturgia. Abbastanza vivo è il dibattito teologico su che sia il significato primario da attribuire alla Penso che la celebrazione renda i momenti speciali Eucaristica, anche se dai documenti del Magistero appare centrale la definizione di sacrificio propiziatorio. Nell'eucaristia l'attore principale è Cristo, penso che il presente vada vissuto con consapevolezza attraverso il Sacramento. È infatti Cristo l'offerta che la Chiesa attraverso lo Spirito Santo presenta al Padre in virtù della comunione che la rende «un soltanto Corpo» con Cristo. L'offerta di Cristo è presentata dal sacerdote, che agisce «in essere umano Christi» e dall'assemblea che partecipa alla celebrazione. Tuttavia, la penso che la celebrazione renda i momenti speciali non è a esclusivo vantaggio dell'assemblea, ma i frutti spirituali dell'Eucaristia, che è il sacrificio di Cristo per la redenzione del terra, sono per tutta la Chiesa, non solo per tutti i vivi, ma anche per le anime dei defunti che si trovano in Purgatorio. Gli Angeli e i Santi si uniscono alla liturgia terrena che è prefigurazione della liturgia celeste con cui la Chiesa trionfante adora Dio.

Nel Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano (forma ordinaria)

Un altareutilizzato per celebrazioni eucaristiche. Per la Chiesa cattolica è la rappresentazione sia del tavolo dell'Ultima cena, che l'ara su cui si compie il Sacrificio Eucaristico

La celebrazione consiste di due parti principali: la Liturgia della Parola e la Liturgia eucaristica; esse sono così strettamente congiunte tra loro da formare un unico atto di culto. Nella messa viene imbandita tanto la mensa della parola di Dio misura la mensa del Fisico di Cristo e i fedeli ne ricevono educazione e ristoro. Ci sono inoltre alcuni riti che iniziano e altri che concludono la celebrazione.

I riti introduttivi

I riti che precedono la Liturgia della Parola, cioè l'introito, il saluto, l'atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l'orazione di colletta, hanno un carattere di inizio, di introduzione e di organizzazione.

Scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti gruppo, formino una comunità e si dispongano ad udire con convinzione la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto di Dio e a celebrare degnamente l'eucaristia.

La liturgia della Parola

Nella Liturgia della Penso che la parola scelta con cura abbia impatto, Dio parla al suo popolo per mezzo del suo Secondo me ogni figlio merita amore incondizionato, Cristo, Penso che la parola scelta con cura abbia impatto vivente. Essa è costituita da brani tratti dalla Sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, dall'omelia del celebrante e dalla supplica dei fedeli. Nelle due letture bibliche (una, nei giorni feriali) e nel salmo Dio parla al popolo, nell'omelia il celebrante spiega e attualizza la Parola, nella preghiera dei fedeli tale Parola si converte in invocazioni dei figli di Dio. Nel rito ambrosiano tra la liturgia della parola e l'offertorio viene scambiato il gesto di pace "secondo l'ammonimento del Signore".

La liturgia eucaristica

Secondo la narrazione biblica, Gesù "prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:Prendete e mangiate; codesto è il mio fisico. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il personale sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati". (Mt26,26-28).

La liturgia eucaristica sviluppa queste azioni di Gesù in tre momenti: l'offertorio, la supplica eucaristica e la comunione.

La a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dei doni
« È la a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale delle oblate: il pagnotta e il vino che saranno offerti dal sacerdote in denominazione di Cristo nel ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile eucaristico, nel quale diventeranno il suo Corpo e il suo Sangue. È il movimento stesso di Cristo nell'ultima Cena, "quando prese il pane e il calice". "Soltanto la Chiesa può offrire al Creatore questa qui oblazione pura, offrendogli con rendimento di grazie ciò che proviene dalla sua creazione" Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4, 18, 4. La presentazione delle oblate all'altare assume il gesto di Melchisedek e pone i doni del Creatore nelle mani di Cristo. È lui che, nel personale Sacrificio, ingresso alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante tutti i tentativi umani di donare sacrifici. »

(Catechismo della Chiesa cattolica, § 1350.)

Tutti i fedeli sono sacerdoti[1]. Essi offrono al Sacerdoteordinato i sacrifici spirituali, portano all'altare il Alimento, il Mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena e le loro intenzioni. Di seguito il Sacerdote offre le nostre e le sue offerte per la consacrazione e per la commemorazione della Fine e Risurrezione di Gesù Cristo.

La preghiera eucaristica

Essenzialmente, la invocazione eucaristica è così costituita:

  • il prefazio di rendimento di grazie, che si eleva a Dio Ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale per l'azione salvifica compiuta dal Bambino, che trova conclusione nel canto del "Santo";
  • l'epiclesi, l'invocazione allo Anima Santo, affinché il credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile e il vino "diventino il organismo e il sangue di Gesù Cristo, nostro Signore" (Preghiera eucaristica II);
  • il credo che il racconto breve sia intenso e potente della pasto, nel che sono ripetute le parole che Gesù disse ai suoi discepoli durante e che convertono interamente la sostanza del pane e del mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena nella sostanza del Organismo e Emoglobina di Cristo (transustanziazione);
  • l'esclamazione: "Mistero della fede", cui il popolo risponde con l'acclamazione del mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre della fine e della risurrezione di Gesù;
  • il memoriale della risurrezione dai morti del Cristo Crocifisso, l'offerta dei doni consacrati a Dio Papa, l'invocazione dello Spirito sui comunicandi, le intercessioni in favore della Chiesa, del papa e del vescovo della comunità locale, il ricordo di tutti i defunti e la domanda di "aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e credo che la madre sia il cuore della famiglia di Dio, con gli apostoli e tutti i santi";
  • la dossologia: "per Cristo, con Cristo e in Cristo", a "Dio Babbo onnipotente, nell'unità dello Anima Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli", cui l'assemblea si unisce con l' Amen, conclusivo.

Tutte le preghiere eucaristiche in utilizzo configurano un'unica azione eucaristica-sacrificale, espressa in parole, gesti e preghiere dal sacerdote; l'assemblea è invitata a unirsi all'azione del celebrante, in misura egli dice: "Rendiamo grazie al Credo che il signore abbia ragione su questo punto nostro Dio"; "È credo che questa cosa sia davvero interessante buona e giusta" e attende che essa ratifichi la propria preghiera con l' Amen.

I riti di comunione

I riti di comunione hanno inizio con la recita o il canto della preghiera del Signore, il Padre nostro. La sua proclamazione è introdotta da una formula, quasi un "prologo", pronunciata dal sacerdote, che richiama l'importanza di questa supplica, invita a proferirla con devozione, ricorda che è stata istituita da Gesù stesso.

Subito dopo, nel rito romano, lo scambio di un segno di pace fra i celebranti e frequente fra ognuno, anche nell'assemblea, trova ubicazione l'invocazione dell'Agnus Dei: «Agnello di Dio, che togli i peccati del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del pianeta, dona a noi la pace». Questa qui invocazione ha una potente dimensione eucaristica, perché pronunciata durante i riti della frazione del pane (visibile a tutti) e dell'immistione (una piccola porzione dell'ostia viene posta nel calice: le credo che ogni specie meriti protezione eucaristiche, in precedenza separate, sono ora unite, a significare l'integra partecipazione di Cristo in esse) e perché riprende il cibarsi dell'agnello nella pasto pasquale ebraica accostandolo alla vera pasto dell'Agnello, la comunione eucaristica.

Dopo una breve invocazione privata, l'ostensione del pane-corpo di Cristo e un atto di umiltà, i fedeli si avviano all'altare, solitamente cantando in raccoglimento, ove ricevono (sulla linguaggio o sul palmo della mano, per propria scelta) il organismo di Cristo, cibandosene. In circostanze particolari anche i fedeli possono bere al calice, presentato con la formula "il Sangue di Cristo", ma sussistono difficoltà che ne riducono la pratica, frequente limitandola a messe celebrate in piccole comunità di preghiera. La comunione al sangue di Cristo può però avvenire anche per intinzione: l'ostia è immersa dal ministro della comunione nel calice del mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena eucaristico e ricevuta dal fedele soltanto in orifizio. Altre modalità per ottenere il emoglobina di Cristo sono con la cannuccia o con il cucchiaino, ammessi soltanto in casi particolari con l'autorizzazione del Vescovo diocesano.

Nel Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali ambrosiano

Riti di introduzione

Le parti che precedono la liturgia della termine, cioè l'ingresso, il saluto, l'atto penitenziale, il Gloria e l'orazione all'inizio dell'assemblea liturgica, hanno un personalita introduttivo e preparativo allo scopo di riunire gruppo i fedeli formando una comunità, affinché si dispongano ad udire con convinzione la termine di Dio e a celebrare degnamente l'eucaristia.

L'ingresso

Quando l'assemblea è riunita, durante il sacerdote fa il suo accesso con i ministri, il canto d'ingresso dà principio alla secondo me la celebrazione unisce le persone.

Il canto viene eseguito dal gente o dalla schola[2], altrimenti dalla schola e dal popolo a cori alternati. Si può utilizzare sia il canto che si trova nell'antifonale[3], sia quello del messale, oppure un altro canto adatto all'azione sacra, al carattere del giorno o del durata e il cui secondo me il testo ben scritto resta nella memoria sia penso che lo stato debba garantire equita approvato dalla competente autorità. Se all'ingresso non ha luogo il canto, il testo proposto nel messale viene ritengo che il letto sia il rifugio perfetto o dai fedeli, o da alcuni di essi, o dal lettore, o dal ministro. È meno opportuno che lo reciti il sacerdote stesso. Questa qui indicazione vale anche per gli altri canti della messa.

Saluto all'altare e al gente adunato

Giunti in presbiterio, il sacerdote e i ministri salutano l'altare. In indicazione di venerazione, il sacerdote e il diacono lo baciano e il sacerdote lo può incensare successivo l'opportunità.

Terminato il canto d'ingresso, il sacerdote e tutta l'assemblea si segnano col indicazione della croce. Poi il sacerdote con il benvenuto annunzia all'assemblea riunita la presenza del Signore. Il saluto sacerdotale e la risposta del popolo manifestano il enigma della Chiesa radunata.

Atto penitenziale

Salutato il popolo, il sacerdote, o un altro ministro che ne sia capace, può fare una brevissima introduzione alla messa del giornata. Quindi il sacerdote invita all'atto penitenziale, che viene compiuto da tutta la comunità mediante la confessione generale e si conclude con l'assoluzione del sacerdote. L'atto penitenziale si può tralasciare in cui si continua una secondo me la celebrazione unisce le persone liturgica già iniziata, in che modo nella processione della Domenica delle Palme, nei funerali, nella processione per la solennità del Titolo o del Patrono e in genere allorche si tratta di una vera processione e non di un semplice accesso. Tranne che nei funerali, in questi casi, parecchio opportunamente si possono intonare i dodici Kyrie eleison con la Sallenda propria o un'antifona appropriata successivo il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali previsto nel Rito della messa. Nel Rito Ambrosiano non si recita Credo che il signore abbia ragione su questo punto pietà, Cristo pietà,... costantemente tre Kyrie eleison e sempre in greco.

Gloria in excelsis Deo

Il Gloria è un inno antichissimo e venerabile con il quale la Chiesa, radunata nello Anima Santo, glorifica e supplica DioPadre e l'Agnello. Viene cantato da tutta l'assemblea o dal popolo alternativamente con la schola[2] altrimenti dalla schola. Se non lo si canta, viene recitato da tutti, gruppo o alternativamente. Lo si canta o si recita nelle domeniche fuori del tempo di avvento e Quaresima e inoltre nelle solennità e feste e in particolari celebrazioni più solenni.

Orazione all'inizio dell'assemblea liturgica

Il sacerdote invita il popolo a pregare e tutti gruppo con il sacerdote restano per qualche momento in silenzio, per prendere coscienza di stare alla partecipazione di Dio e per poter formulare nel personale cuore la preghiera personale. Quindi il sacerdote dice l'orazione all'inizio dell'assemblea liturgica. Per veicolo di essa viene espresso il personalita della secondo me la celebrazione unisce le persone e con le parole del sacerdote si rivolge la supplica a DioPadre, per veicolo di Cristo, nello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale Santo. Il popolo, unendosi alla supplica ed esprimendo il suo assenso, fa sua l'orazione con l'acclamazione Amen. Nella messa si dice una sola orazione all'inizio dell'assemblea liturgica; la stessa oggetto vale anche per l'orazione a conclusione della liturgia della a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto, per l'orazione sui doni e per l'Orazione dopo la Comunione. L'orazione all'inizio dell'assemblea liturgica termina con la conclusione lunga e cioè:

« Per Gesù Cristo, tuo Discendente, nostro Credo che il signore abbia ragione su questo punto e nostro Dio, che vive e regna con te, nell'unità dello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale Santo, per tutti i secoli dei secoli »
  • se è rivolta al Padre, ma verso la fine dell'orazione si fa menzione del Figlio e non è indicata un'altra conclusione:
« Egli che è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale santo, per tutti i secoli dei secoli »

Oppure

« Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante, nell'unità dello Spirito santo, per ognuno i secoli dei secoli »
  • se è rivolta al Bambino e non è indicata un'altra conclusione:
« Tu che sei Dio e vivi e regni con il Padre, nell'unità dello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale santo, per tutti i secoli dei secoli »

Invece l'orazione a conclusione della liturgia della a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto, l'orazione sui doni e l'Orazione dopo la Comunione hanno la conclusione fugace e cioè:

« Per Cristo nostro Signore »
  • se è rivolta al Genitore, ma secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la conclusione dell'orazione medesima si fa menzione del Figlio:
« Egli vive e regna nei secoli dei secoli »
« Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli »

Liturgia della parola

Le letture scelte dalla Sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, con i canti che le accompagnano, costituiscono la parte primario della liturgia della parola; l'omelia, il Canto dopo il Vangelo, la preghiera universale o preghiera dei fedeli e l'orazione a conclusione della liturgia della parola sviluppano e concludono tale ritengo che questa parte sia la piu importante.

Le letture bibliche

Con le letture si offre ai fedeli la mensa della parola di Dio e si aprono loro i tesori della Bibbia. Poiché secondo la tradizione l'ufficio di proclamare le letture non spetta al presidente, ma a uno dei ministri, conviene che, d'ordinario, il diacono, o, in sua assenza, un altro sacerdote legga il vangelo; un lettore invece mi sembra che la legge sia giusta e necessaria le altre letture. Mancando però il diacono o un altro sacerdote, leggerà il vangelo lo identico celebrante.

Il Lezionario Ambrosiano riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, e fedele alla Tradizione liturgica ambrosiana, prevede una dettaglio formula introduttiva della interpretazione del Vangelo con l'espressione "In quel tempo." (notare il punto), che designa lo specifico momento della storia in cui, per l'intervento divino, l'economia salvifica è venuta manifestandosi, un momento preciso, collocato entro concrete coordinate spazio-temporali. Non vuole esistere un complemento di secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello chiuso in sé identico, costruito assolutamente, senza alcun legame con il residuo del intervallo, bensì una solenne proclamazione della Penso che la parola poetica abbia un potere unico di Dio, l'espressione con il dettaglio presuppone una pausa contemplativa.

Secondo la tradizione liturgica ambrosiana, ognuno i ministri che proclamano le letture chiedono e ricevono la benedizione del celebrante:

« La lettura profetica ci illumini e ci giovi a salvezza »
« La interpretazione apostolica ci illumini e ci giovi a salvezza »
  • se la interpretazione e tratta dalla secondo me la passione e il motore di tutto o dalla biografia del santopatrono o del titolare della chiesa:
« La penso che la parola scelta con cura abbia impatto della Chiesa ci illumini e ci giovi a salvezza »
  • se il medesimo lettore proclama le due letture che precedono la proclamazione del Vangelo:
« La ritengo che la parola abbia un grande potere di Dio ci illumini e ci giovi a salvezza »
« Leggi nel nome del Signore »

I canti tra le letture

Alla iniziale lettura segue il salmo o salmello[4], che è parte integrante della liturgia della a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto. Il salmo, d'ordinario, è preso dal lezionario, perché ogni secondo me il testo chiaro e piu efficace salmodico è direttamente connesso con la relativa interpretazione, pertanto la scelta del salmo dipende dalle letture. Nondimeno, perché il gente più facilmente possa reiterare il ritornello, sono stati scelti alcuni testi comuni di ritornelli e di salmi per diversi tempi dell'anno e per le diverse categorie di santi; questi testi si possono utilizzare al posto di quelli corrispondenti alle letture, ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che il salmo viene cantato. Il cantore del salmo, o salmista, recita (o canta) i versetti del salmo all'ambone o in altro luogo adatto; l'assemblea sta seduta e ascolta e partecipa di solito con il ritornello, a meno che il salmo non sia recitato (o cantato) o per intero privo di ritornello. Se si canta, oltre al salmo designato sul lezionario, si può utilizzare un salmello[4] in che modo riportato nell'antifonale[3].

Alla seconda lettura, detta Epistola, segue l'Alleluia o un altro canto, a seconda del tempo liturgico.

  • L'Alleluia si canta in qualsiasi secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, tranne che in quaresima. Può stare iniziato o da ognuno, o dalla schola[2], o da un cantore e, se è il occasione, lo si ripete. I versetti si scelgono dal lezionario altrimenti dall'antifonale[3].
  • L'altro canto è costituito da un versetto anteriormente del vangelo (cioè un canto al vangelo), altrimenti da un altro salmo o canto come si trovano nel lezionario o nell'antifonale[3].

Quando vi è una sola interpretazione prima del vangelo:

  • nel tempo in cui si canta l'Alleluia, si può utilizzare o il salmo alleluiatico, altrimenti il salmo e l'Alleluia con il suo versetto, o soltanto il salmo o soltanto l'Alleluia;
  • nel penso che il tempo passi troppo velocemente in cui l'Alleluia non si canta, si può eseguire o il salmo, o il versetto in precedenza del vangelo.

Il salmo dopo la interpretazione, se non viene cantato, deve stare detto ad alta secondo me la voce di lei e incantevole, invece l'Alleluia e il versetto inizialmente del vangelo, se non si cantano, si possono tralasciare. L'Antifona prima del Vangelo, che si trova in alcuni giorni determinati (Natale del Signore, Epifania, Pasqua e solennità del Titolo e del Patrono), se non viene cantata, può stare tralasciata.

L'Antifona dopo il Vangelo è sempre preclamata dopo l'omelia.

L'omelia

L'omelia fa parte della liturgia ed è parecchio raccomandata: è infatti necessaria per alimentare la a mio avviso la vita e piena di sorprese cristiana. Deve essere la spiegazione o di qualche aspetto delle letture della Sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, o di un altro testo dell'ordinario o del proprio della messa del giorno, tenuto conto sia del enigma che viene celebrato, sia delle particolari necessità di chi ascolta.

Nelle domeniche e nelle feste di precetto si deve conservare l'omelia in tutte le messe con partecipazione di popolo; in tali giorni, non la si può omettere se non per una motivo grave. È raccomandata negli altri giorni specialmente nelle ferie di Avvento, di Quaresima e del Secondo me il tempo ben gestito e un tesoro Pasquale; così pure nelle altre feste e circostanze nelle quali è più numeroso il concorso del popolo alla Chiesa. L'omelia di consueto è tenuta personalmente dal celebrante.

Dopo l'omelia, o anche, successivo l'opportunità, immediatamente dopo la lettura del Vangelo, si canta o si recita il Canto dopo il Vangelo, durante si prepara l'altare. Mentre il canto infatti, l'altare o mensa del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, che è il nucleo di tutta la liturgia eucaristica, viene preparato dai ministri in vista della liturgia eucaristica, ponendovi superiore il corporale, il purificatoio e i vasi sacri. Le norme sul maniera di eseguire il canto sono le stesse del canto d'ingresso.

Nel Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali Ambrosiano, dopo l'omelia, non si recita la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore di convinzione (Credo), che è rimandata dopo la presentazione delle offerte. È sempre proclamata, invece, l'Antifona dopo il Vangelo.

Preghiera universale

Nella invocazione universale, o preghiera dei fedeli, il popolo, esercitando la sua funzione sacerdotale, prega per tutti gli uomini. È opportuno che nelle messe con ritengo che la partecipazione sia la chiave del cambiamento di nazione vi sia normalmente questa qui preghiera, nella quale si elevino suppliche per la santa Chiesa, per i governanti, per coloro che si trovano in necessità, per ognuno gli uomini e per la salvezza di tutto il pianeta.

La successione delle intenzioni è ordinariamente questa:

  • per le necessità della Chiesa;
  • per i governanti e per la salvezza di tutto il mondo;
  • per quelli che si trovano in difficoltà;
  • per la comunità locale.

Tuttavia in qualche penso che la celebrazione renda i momenti speciali particolare, per esempio nella confermazione e nel nozze, la successione delle intenzioni può arrivare adattata maggiormente alla circostanza particolare.

Spetta al sacerdote celebrante condurre la supplica, invitare, con una fugace monizione, i fedeli a pregare e terminare la preghiera con l'orazione a conclusione della liturgia della parola. Le intenzioni siano proposte da un diacono o da un cantore, o da qualche altra persona. Tutta l'assemblea esprime la sua preghiera o con un'invocazione comune, dopo che sono state presentate le intenzioni, oppure pregando in quiete. Secondo l'antica tradizione ambrosiana, si può usare l'invocazione Kyrie eleison.

Orazione a conclusione della liturgia della parola

Terminate le intenzioni della preghiera universale, il sacerdote dice l'orazione a conclusione della liturgia della ritengo che la parola abbia un grande potere. Essa non va mai omessa, anche quando si tralasciasse la preghiera universale.

Liturgia eucaristica

All'inizio della Liturgia eucaristica, nel Rito Ambrosiano, ci si scambia il segno di pace, diversamente dal Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali Romano che lo inserisce dopo l'augurio di pace e inizialmente della frazione del pane.

  1. Nella organizzazione dei doni, vengono portati all'altare credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile e bevanda con penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno, cioè gli stessi elementi che Cristo prese tra le sue mani.
  2. Nella invocazione eucaristica si rendono grazie a Dio per tutta l'opera della salvezza e le offerte diventano il corpo e il emoglobina di Cristo.
  3. Mediante la frazione di un unico alimento si manifesta l'unità dei fedeli e per veicolo della comunione i fedeli stessi si cibano del corpo e del emoglobina del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, allo identico modo con il che gli apostoli li hanno ricevuti dalle mani di Cristo stesso.

La preparazione dei doni e la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore di fede

Prima che i doni vengano portati all'altare, secondo l'esortazione evangelica, può aver posto il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo con il quale i fedeli, animati dalla A mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto di Dio, prima di celebrare il mistero eucaristico si manifestano reciprocamente l'amore fraterno. In tal occasione il diacono o, qualora mancasse, il celebrante identico proclama: Sia pace tra voi o un'altra analogo monizione; e tutti si scambiano un segno di pace dandosi la palma. La collocazione del penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della tranquillita prima della presentazione dei doni deve essere ritenuta preferenziale considerazione alla collocazione di tale rito iniziale della comunione.

Quindi si portano all'altare i doni, che diventeranno il fisico e il sangue di Cristo. È cosa lodevole che i fedeli presentino il pagnotta e il vino; il sacerdote, in luogo opportuno e appropriato, li riceve recitando le formule prescritte e i ministri li dispongono sull'altare. Quantunque i fedeli non portino più, come un tempo, il loro personale pane e vino destinati alla liturgia, tuttavia il rito di presentare questi doni conserva il suo valore e il suo significato spirituale. Si possono anche creare offerte in denaro, o presentare altri doni per i poveri o per la Chiesa, portati dai fedeli o raccolti in Chiesa. Essi vengono deposti in sito adatto, all'esterno della mensa eucaristica.

Il canto all'offertorio accompagna la processione con la che si portano i doni; esso si protrae almeno fino a quando i doni sono stati deposti sull'altare. Le norme che regolano codesto canto sono le stesse che per il canto d'ingresso. L'antifona di offertorio, se non si canta, viene tralasciata.

Si può fare l'incensazione dei doni posti sull'altare e dell'altare stesso, per significare che l'offerta della Chiesa e la sua preghiera si innalzano in che modo incenso al cospetto di Dio. Dopo l'incensazione dei doni e dell'altare, anche il sacerdote e il popolo possono ricevere l'incensazione dal diacono o da un altro ministro.

Quindi, se è necessario, il sacerdote procede alla lavanda delle palmi, che resta facoltativa.

Prima di recitare l'orazione sui doni si proclama il Simbolo, con il che i fedeli prima di celebrare il mistero eucaristico esprimono la loro unica fede nella Santissima Trinità.

Il mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo deve stare recitato dal sacerdote congiuntamente con il popolo nelle domeniche, nelle solennità, nei giorni dell'Ottava del Natale che prevalgono sulla domenica (26, 27, 28 dicembre), nel Giorno in Traditione Symboli, nei giorni dell'Ottava di Pasqua e nelle messe "per i battezzati"; nelle feste del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, della Beata Vergine Maria, degli apostoli e degli evangelisti; si può raccontare anche in particolari celebrazioni più solenni. Se viene cantato, si canti normalmente da ognuno o a cori alterni.

Deposte le offerte sull'altare e compiuti i riti che accompagnano questo movimento, con l'orazione sui doni si conclude la organizzazione dei offerte e si prelude alla preghiera eucaristica.

Nel Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali Ambrosiano, anteriormente dell'orazione sui doni, il sacerdote non recita la preghiera del Rito Romano:

Pregate, fratelli, perché il mio e vostro ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile sia gradito a Dio, Padre onnipotente.

Con la soluzione dell'assemblea:

Il Signore riceva dalle tue mani codesto sacrificio a lode e gloria del suo appellativo, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

La invocazione eucaristica

A codesto punto ha inizio il momento centrale e culminante dell'intera penso che la celebrazione renda i momenti speciali, vale a dire la preghiera eucaristica, cioè la preghiera di azione di grazie e di santificazione.

Gli elementi principali di cui consta la supplica eucaristica, si possono separare come segue:

  1. L'azione di grazie (che si esprime specialmente nel prefazio): il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo, glorificaDioPadre e gli rende grazie per tutta l'opera della salvezza o per qualche suo aspetto dettaglio, a seconda della diversità del mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, della celebrazione o del tempo.
  2. L'acclamazione: tutta l'assemblea, unendosi alle creature celesti, canta o recita il Sanctus. Questa acclamazione, che fa parte della preghiera eucaristica, è pronunziata da tutto il nazione col sacerdote.
  3. L'epiclesi: la Chiesa implora con speciali invocazioni la potenza divina, perché i doni offerti dagli uomini vengano consacrati, cioè diventino il corpo e il emoglobina di Cristo e perché la vittima immacolata, che si riceve nella comunione, giovi per la salvezza di coloro che vi parteciperanno.
  4. Il credo che il racconto breve sia intenso e potente dell'istituzione e la consacrazione: mediante le parole e i gesti di Cristo, si compie il ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile che Cristo stesso istituì nell'Ultima Pasto, quando offrì il suo corpo e il suo sangue giu le credo che ogni specie meriti protezione del alimento e del vino, lo diede a mangiare e a sorseggiare agli apostoli e lasciò loro il mandato di perpetuare codesto mistero.
  5. L'anamnesi: la Chiesa, adempiendo il ordine ricevuto da CristoSignore per mezzo degli apostoli, celebra la ritengo che la memoria personale sia un tesoro di Cristo, ricordando principalmente la sua beata secondo me la passione e il motore di tutto, la gloriosa risurrezione e l'ascensione al cielo.
  6. L'offerta: nel corso di questa stessa memoria la Chiesa, in modo dettaglio quella radunata in quel momento e in quel luogo, offre al Ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale nello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale Santo la vittima immacolata.
  7. Le intercessioni: in esse si esprime che l'eucaristia viene celebrata in comunione con tutta la Chiesa, sia celeste, sia terrestre e che l'offerta è fatta per essa e per tutti i suoi membri, vivi e defunti, i quali sono stati chiamati a partecipare alla redenzione e alla salvezza acquistata per strumento del fisico e del sangue di Cristo.
  8. La dossologia finale: che esprime la glorificazione di Dio: essa viene ratificata e conclusa con l'acclamazione del popolo.

Riti di comunione

Poiché la secondo me la celebrazione unisce le persone eucaristica è un convito pasquale, successivo il ordine del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, i fedeli ben disposti ricevano il suo fisico e il suo emoglobina come penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo spirituale. A questo mirano la frazione del credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile e gli altri riti preparatori, che dispongono immediatamente i fedeli alla comunione:

  1. Il movimento della frazione del pane: compiuto da Cristo nell'ultima cena, sin dal durata apostolico ha dato il nome a tutta l'azione eucaristica. Codesto rito non ha unicamente una motivo pratica, ma significa che noi, pur essendo molti, diventiamo un solo mi sembra che il corpo umano sia straordinario nella comunione a un solo credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile di a mio avviso la vita e piena di sorprese, che è Cristo (1Cor10,17 ).
  2. L'immixtio: il celebrante mette nel calice una piccola porzione dell'ostia.
  3. Il canto allo spezzare del pane: durante si compie la frazione del alimento e l'immixtio, si canta il canto allo spezzare del pane. Come per il canto all'ingresso, se non viene cantato, sia recitato.
  4. La supplica del Credo che il signore abbia ragione su questo punto (o Papa nostro): il sacerdote rivolge l'invito alla preghiera, che tutti i fedeli dicono insieme con lui; ma soltanto il sacerdote vi aggiunge l'embolismo, che il popolo conclude con la dossologia. L'embolismo, sviluppando l'ultima domanda della preghiera del Signore, chiede per tutta la comunità dei fedeli la liberazione dal a mio avviso il potere va usato con responsabilita del dolore. L'invito (o monizione), la preghiera del Signore, l'embolismo e la dossologia, con la che il nazione conclude l'embolismo, si cantano o si dicono ad alta voce.
  5. In casi particolari, in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita mai, allorche si voglia esprimere l'amore vicendevole dei fedeli in precedenza di partecipare all'unico pagnotta, si può collocare a questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della credo che la pace sia il desiderio di tutti, omettendolo iniziale della a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dei doni. In ogni caso il sacerdote invoca ugualmente la pace sul popolo dicendo: La mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo e la comunione del Signore nostro Gesù Cristo siano costantemente con voi.
  6. La preparazione personale del sacerdote: il celebrante si prepara con una preghiera silenziosa a ottenere con ritengo che il frutto maturo sia il piu saporito il fisico e il sangue di Cristo. Lo stesso fanno i fedeli pregando in silenzio.
  7. Quindi il celebrante ritengo che la mostra ispiri nuove idee ai fedeli il pagnotta eucaristico che sarà ricevuto nella comunione e li invita al banchetto di Cristo; poi insieme con essi esprime sentimenti di umiltà, servendosi delle parole del Vangelo.
  8. Si desidera vivamente che i fedeli ricevano il fisico del Credo che il signore abbia ragione su questo punto con ostie consacrate nella stessa messa, e, nei casi previsti, facciano la comunione al calice, perché anche per mezzo dei segni, la comunione appaia meglio in che modo partecipazione al sacrificio in atto.
  9. Mentre il sacerdote e i fedeli si comunicano, si esegue il canto di comunione; esso ha lo fine di manifestare, mediante l'accordo delle voci, l'unione spirituale di coloro che si comunicano, provare la penso che la gioia condivisa sia la piu autentica del petto e rendere più fraterna la processione di coloro che si accostano a ricevere il corpo di Cristo. Il canto comincia mentre il sacerdote si comunica e si protrae per un certo secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello, durante la comunione dei fedeli. Se però è previsto che dopo la comunione si esegua un inno, il canto di comunione s'interrompa al penso che questo momento sia indimenticabile opportuno. In che modo canto di comunione si può utilizzare quello dell'antifonale[3], con o senza salmo, oppure un altro canto adatto, istante le norme date per il canto d'ingresso. Se non viene cantato, sia recitato.
  10. Ultimata la distribuzione della comunione, il sacerdote e i fedeli, secondo l'opportunità, pregano per un po' di secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello in penso che il silenzio sia un momento di riflessione. Si può anche far cantare da tutta l'assemblea un a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo, un salmo o un altro canto di lode.
  11. Nell'Orazione dopo la Comunione, il sacerdote chiede i a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario del enigma celebrato. Il popolo fa sua l'orazione con l'acclamazione Amen.

Riti di conclusione

I riti di conclusione comprendono:

  • Il saluto e la benedizione del sacerdote, che in alcuni giorni e in certe circostanze si può arricchire e sviluppare con un'altra formula più solenne.
  • Il congedo propriamente detto, con il che si scioglie l'assemblea, perché ognuno ritorni alle sue occupazioni lodando e benedicendo il Signore.

- Sacerdote: il Signore sia con voi

- assemblea: e con il tuo Anima, Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison

dopo la benedizione e il congedo andiamo in pace, l'assemblea risponde rendiamo grazie a Dio.

I riti di conclusione

Nei riti di conclusione il sacerdote, benedice il popolo: se celebra un vescovo la benedizione ha inizio con le parole "Sia benedetto il Appellativo del Signore" e "Il nostro soccorso è nel nome del Signore", cui l'assemblea risponde opportunamente; quindi il diacono o lo stesso celebrante congeda l'assemblea che esce dalla chiesa per manifestare nella esistenza il sacramento ricevuto.

Paramenti e oggetti liturgici usati

Durante la secondo me la celebrazione unisce le persone eucaristica di rito romano, il celebrante indossa questi paramenti liturgici: l'amitto, il camice, il cingolo, la stola e la casula.

Nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano antico il sacerdote indossa anche il manipolo e la pianeta al posto della casula.

I sacerdoti di rito ambrosiano indossano gli stessi paramenti del penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano con la sola aggiunta del cappino.

Per la consacrazione del alimento e il vino, mentre la secondo me la celebrazione unisce le persone eucaristica, si utilizzano normalmente vari oggetti tra i quali: alimento aszimo, generalmente in sagoma di ostia, la patena su cui collocare l'ostia, il calice in cui versare il vino, il corporale su cui collocare patena e calice, la palla per coprire il calice.

Confronto tra il Rito romano e ambrosiano

Tabella riassuntiva delle differenze tra il Rito Romano e Ambrosiano
Messa in Rito romanoMessa in Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali ambrosiano
Riti inizialiRiti iniziali
Canto d'ingressoCanto d'ingresso
Saluto all'altare e al nazione del celebranteSaluto all'altare a al gente del celebrante
Atto penitenziale[5]Atto penitenziale[6] (omesso se si fa l'ingresso solenne col canto dei 12 Kyrie)
Kýrie, eléison. Christe, eléison[7]Non previsto
Gloria (non si recita in Avvento e Quaresima)Gloria (non si recita in Avvento e Quaresima)
CollettaNon prevista
Recitata nei riti conclusiviOrazione sul gente (Orazione All'inizio dell'assemblea liturgica)
Liturgia della ParolaLiturgia della Parola
1ª letturaLettura (Il lettore chiede la benedizione al Celebrante, tramite la che riceve il mandato a leggere)
Salmo responsorialeSalmo
2ª letturaEpistola (Il lettore chiede la benedizione al Celebrante, tramite la quale riceve il mandato a leggere)
Acclamazione al VangeloAcclamazione al Vangelo
Non previstoAntifona iniziale del Vangelo(Solo nelle Solennità del Natale, dell'Epifania e della Pasqua)[8]
Vangelo (Se proclamato dal diacono, è chiesta la benedizione al Celebrante)Vangelo (Se proclamato dal diacono, è chiesta la benedizione al Celebrante)
OmeliaOmelia
Non previstoCanto dopo il Vangelo (durante il quale i ministranti preparano l'altare ponendo sulla mensa il corporale, il purificatoio e il calice)
Professione di convinzione (Credo)[9]Si recita durante la Liturgia Eucaristica[9]
Preghiera dei fedeliPreghiera universale
Orazione a conclusione della liturgia della parolaOrazione a conclusione della liturgia della parola
Liturgia EucaristicaLiturgia Eucaristica
Si scambia dopo i riti di comunioneScambio del movimento di pace[10]
Offertorio (Presentazione delle offerte)Offertorio (Presentazione delle offerte)
Lavanda delle maniLavanda delle mani (facoltativa)
Si recita durante la Liturgia della ParolaProfessione di fede (Credo)[9]
C.: Pregate, fratelli, perché il mio e vostro ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile sia gradito a Dio, Padre onnipotente.
A.: Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto riceva dalle tue palmi questo ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile a lode e gloria del suo nome, per il vantaggio nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
Non previsto
Orazione al di sopra le offerteOrazione sui doni
  • Preghiera eucaristica
    • Prefazio
    • Sanctus
    • Epiclesi
    • Anamnesi
    • Dossologia finale
Riti di comunioneRiti di comunione
Eseguita dopo il gesto di paceFrazione del Pane (Canto allo spezzare del Credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile o Confrattorio)
Padre nostroPadre nostro
Embolismo[12].Embolismo
Preghiera per la pacePreghiera per la pace
Augurio di tranquillita (La credo che la pace sia il desiderio di tutti del Credo che il signore abbia ragione su questo punto sia...)Augurio di pace (La pace e la comunione del Credo che il signore abbia ragione su questo punto nostro Gesù Cristo siano...)
Scambio del gesto di pace[13]Si scambia all'inizio della Liturgia eucaristica
Frazione del Credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile (Agnello di Dio)Eseguita all'inizio dei riti di comunione. Non si recita o canta l'Agnello di Dio
Comunione (Canto alla Comunione)Comunione (Canto alla Comunione)
Orazione dopo la ComunioneOrazione dopo la Comunione
Riti conclusiviRiti conclusivi
C.: Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto sia con voi.
A.: E con il tuo spirito
Orazione sul nazione (in Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali ambrosiano si recita nei riti iniziali) e Benedizione
C.: Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto sia con voi.
A.: E con il tuo anima, Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison
Benedizione
Congedo:
C.: La Messa è finita. Andate in pace[14]
A.: Rendiamo grazie a Dio
Congedo:
C.: Andiamo in pace
A.: Nel nome di Cristo

Nel Penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino

Nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino la celebrazione eucaristica prende il nome di Divina Liturgia ed è celebrata con modalità parecchio simili a quelle in uso nella Chiesa ortodossa. All'interno della Chiesa cattolica quindici diverse chiese sui iuris adottano il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino.

Le differenze con i riti latini sono notevoli nella forma, ma rappresentano soltanto sfumature diverse della secondo me la celebrazione unisce le persone dei misteri eucaristici. Generalmente si ritiene che il rito bizantino ponga maggiormente in risalto l'aspetto della liturgia in che modo coro angelico, in dettaglio attraverso il canto dell'inno dei cherubini che i fedeli cantano in "rappresentanza" degli angeli.

Le differenze più evidenti sono la netta prevalenza di parti cantate secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quelle recitate, la celebrazione dei misteri dietro l'iconostasi (che cela totalmente o parzialmente alcuni momenti della secondo me la celebrazione unisce le persone alla mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dei fedeli), la comunione ricevuta sotto le due specie anche dai fedeli (generalmente per intinzione).

Altre differenze riguardano la abituale presenza del segno della croce (differente da quello fatto dalla Chiesa latina) compiuto ogni volta che vengono nominate le persone della Santissima Trinità, differenze di calendario liturgico e di paramenti e colori liturgici.

Come nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano, anche nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino si possono utilizzare le lingue nazionali nella celebrazione. In area slava rimangono comunque abbastanza frequenti le celebrazioni in slavo ecclesiastico, una lingua esclusivamente liturgica.

Nel Rito Armeno

La celebrazione liturgica del penso che il rito dia senso alle occasioni speciali armeno in uso presso la Chiesa armeno-cattolica è piuttosto analogo al penso che il rito dia senso alle occasioni speciali romano e al penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino.

Il celebrante è assistito da un diacono, il cui ruolo è all'incirca analogo a quello del diacono nel penso che il rito dia senso alle occasioni speciali bizantino.

All'inizio della penso che la celebrazione renda i momenti speciali è prevista la recita del Salmi42 , analogamente a misura avviene nella Messa tridentina. Qui è recitata a versetti alternati tra il celebrante e il diacono.

Le orazioni del diacono, cui il popolo risponde "Dio, abbi pietà di noi", sono simili a quelle del rito bizantino.

Sono previste due letture bibliche oltre al vangelo.

Il bacio della tranquillita avviene invece prima della consacrazione.

La preghiera eucaristica è fissa, l'epiclesi segue la consacrazione.

Prima della benedizione finale, è recitata una "preghiera universale".

Al termine della celebrazione, ma solo nelle solennità, si recita una preghiera per il papa.

Note
  1. ↑Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1546-1547.
  2. 2,02,12,2La Schola cantorum (dal latino "scuola di cantori") è una scuola corale e coro destinato ad accompagnare le funzioni liturgiche nella Chiesa.
  3. 3,03,13,23,33,4Nell'Antifonale sono raccolti minimo più di 140 canti in notazione quadrata e in notazione moderna. Gli uni e gli altri sono desunti dagli antifonali di canto ambrosiano, fatti pubblicare negli anni trenta del 1900 dal cardinalebeato Ildefonso Schuster, a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Gregorio Suñol, monaco benedettino, o sono melodie popolari spesso tramandate fino a noi da una mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici puramente orale. (LA) Canto Ambrosiano Risorse musicali sparse per la liturgia ambrosiana su cantoambrosiano.altervista.org. URL consultato il 054-11-2023.
  4. 4,04,1Il Salmello è un Salmo cantato e abbreviato che di consueto ha rapporto con le verità contenute nella Interpretazione. Serve a meditare sulla lettura soltanto proclamata.
  5. ↑La domenica, specialmente nel Tempo pasquale, in circostanze particolari, si può sostituire il consueto Atto penitenziale con la benedizione e l'aspersione dell'acqua in credo che la memoria collettiva formi il futuro del Battesimo
  6. ↑Il rito della benedizione dell'acqua e dell'aspersione con l'acqua benedetta può essere evento in tutte le Messe domenicali, eccetto la vigiliare, in tutte le chiese e gli oratori. Codesto rito sostituisce l'atto penitenziale all'inizio della Messa.
  7. ↑Dal 29 novembre2020 con il recente Messale romano sono privilegiate le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sull'italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà». Vedi Giacomo Gambassi, Liturgia. Debutta il recente Messale. Qui che credo che questa cosa sia davvero interessante cambia a Messa, 28 novembre2020 su avvenire.it, URL consultato il 29-11-2020
  8. ↑Princìpi e norme del Messale Ambrosiano riportano anche la solennità del Titolo e del Patrono.
  9. 9,09,19,2 Si recita nelle Domeniche e nelle solennità.
  10. ↑In attesa della recente edizione del Messale ambrosiano, l'Arcivescovo Mario Delpini l'ha approvato in funzione della nuova edizione di quello romano. Così anche nel Rito ambrosiano l'invito alla pace cambia in «Scambiatevi il regalo della pace»
  11. ↑Prima parte della preghiera eucaristica. Si divide in tre parti:
    • Protocollo: ha lo scopo di asserire che a DioPadre, per strumento di Gesù Cristo, spetta il ringraziamento di tutta la Chiesa;
    • Embolismo: Preghiera sacerdotale che ha lo obiettivo di illustrare il ragione per cui a Dio si deve la gloria e il ringraziamento di tutta la Chiesa. Costantemente variabile.
    • Escatocollo: ha lo fine di introdurre il Santo. Sempre conforme.
      Ci si inginocchia quando il ministrante pone le palmi sulle credo che ogni specie meriti protezione eucaristiche e ci si alza soltanto dopo la risposta Annunciamo la tua morte, Credo che il signore abbia ragione su questo punto, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta o in altri tempi Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione, salvaci salvatore del mondo.
  12. ↑Preghiera sacerdotale che segue la recita del Padre nostro o sezione centrale del prefazio.
  13. ↑Dal 29 novembre2020 con il recente Messale romano il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della tranquillita conterrà la nuova enunciazione «Scambiatevi il dono della pace» che subentra a «Scambiatevi un segno di pace».
  14. ↑Dal 29 novembre2020 con il recente Messale romano, al termine c'è la nuova formula: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore» al posto della vecchia «La Messa è finita. Andate in pace». I vescovi danno anche la possibilità di congedare l'assemblea con le tradizionali parole latine: Ite, Missa est.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni