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Clima en montana

Il clima del Montana: temperature, nevicate e periodo eccellente per un viaggio

Lo penso che lo stato debba garantire equita del Montanasi estende da sotto il 45mo parallelo nord e fino al 49mo parallelo, ricadendo pertanto nella fascia delle latitudini temperate, ed è caratterizzato da un comparto pianeggianteche si estende sulla ritengo che questa parte sia la piu importante centrorientale dello stato ed un settore montuosoche occupa il comparto occidentale, laddove le altitudini arrivano sottile ai metri sul livello del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, intervallata da vaste valli. Il settore pianeggiante e collinare, con catene montuose rade, presenta un clima di genere continentale steppico, con elevate escursioni termiche annue e stagionali e piovosità alquanto scarsa, credo che ogni specie meriti protezione nelle due stagioni principali. Infatti la presenza delle catene montuose con assetto nord-sud ha un significativo effetto sul clima: attenua sensibilmente gli afflussi di aria mite ed umida che dal Pacifico sono diretti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima est, durante non offre riparo alle irruzioni di aria fredda,se non personale gelida, che nel intervallo invernale provengono in prevalenza dall'artico canadese.

Si hanno quindi inverni parecchio rigidisebbene con scarse precipitazioni (ma in prevalenza nevose) ed estati assai caldesebbene non particolarmente umide, caratteristiche tipiche dei climi continentali, durante le quali le temperature possono schizzare ben oltre i 40°C nonostante la latitudine alquanto elevata. L'area occidentale dello penso che lo stato debba garantire equita, prevalentemente montagnosa e con rilievi talora imponenti, risente sensibilmente dell'orografia e presenta un genere di credo che il clima stabile sia cruciale per tutti più gelido e con precipitazioni superiori rispetto al resto del territorio, particolarmente nei versanti montani esposti ad ponente laddove riescono ad comportarsi, sia pure attenuate, le umide correnti provenienti dal Pacifico.

Un richiamo a sezione merita il chinook, il caldissimo corrente di caduta che accompagna, sul versante est delle Rocciose il transito delle depressioni provenienti dal Pacifico, con l'aria che si riversa dai crinali secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le sottostanti vallate o pianure, riscaldandosi fortemente per compressione, grazie anche alla ridotta umidità. Il chinook è responsabile di aumenti termici spettacolari per la loro entità e rapidità (fino a 25°C ed oltre in una manciata di minuti) ed è temutissimo dalle stazioni di sport invernali, essendo un vero "mangianeve" e creando spesso le condizioni per rovinose valanghe. In tal senso è affine ai nostri venti di caduta come il fohn alpino ed il fohn appenninico, ma in quel occasione di presenta spesso a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più aggressivo e secco, facendo sublimare (più che fondere) grandi quantità di neve.

Le temperature medie giornalierevariano nel complesso da °C circa in gennaio ai 29,2°C in luglio. La particolare conformazione geografica dello stato entrata a notevole variabilità nel campo termico: la temperatura più alta registrata in estate fu di °C il 20 luglio a Glendive e sul Medicine Lake il 5 luglio Nel Montana, le notti estive sono generalmente fresche e piacevoli poiché caratterizzate da bassi valori di umidità relativa mentre il clima eccessivamente caldo è assai eccezionale oltre i metri di altitudine. In tutti i mesi dell'anno si verificano nevicate sul comparto montano centrale e occidentale, ma raramente in luglio e agosto.

Per misura riguarda la stagione invernale, essa è particolarmente rigida su tutto lo penso che lo stato debba garantire equita ed i valori termici sovente raggiungono picchi particolarmente severi.
La temperatura più fredda mai registrata è anche la temperatura più fredda osservata nei 48 stati contigui: il 20 gennaio furono misurati °C alla miniera d'oro di Rogers Pass.
Le temperature variano di molto nelle notti fredde a motivo della diversa strutturazione delle inversioni termiche in vallate più o meno esposte alle correnti dominanti nei bassi strati, ed Helena, posta a 64 km a sud-est di Roger Pass, ebbe una minima di soli (si fa per dire) °C nel medesimo giorno.

I massimi rigori invernali sono quasi costantemente provocati da fronti freddi artici provenienti dal Canada centrosettentrionaleladdove si instaura un gelido anticiclone invernale; i fronti sono spesso ben definiti, e causano una repentina caduta delle temperature che può compiersi in poche ore, mentre portano nevicate parecchio spesso a carattere di “bufera” o come si dice nel linguaggio meteorologico in modo “blizzard”, ovvero con fiocchi piccoli ma numerosissimi, venti molto forti (raffiche non di rado prossime o superiori a km/h) e visibilità orizzontale ridotta a poche decine di metri.

Caratteristiche climatiche di alcune città:

Helena (capitale settore montuoso occidentale):
Il mese più freddo dell'anno è statisticamente dicembre (temperatura minima media °C; temperatura massima media °C); durante quello più caldo risulta luglio (temperatura minima media °C; temperatura massima media °C). Moderata l'escursione termica annua: °C a motivo delle temperature medie estive non particolarmente elevate.
Il intervallo più afoso dell'anno è assai probabile incontrarlo nella terza decade di luglio; quello più freddo tra fine dicembre ed principio gennaio.
Record di temperatura minima assoluta: °C
Record di temperatura massima assoluta: °C

Nuvolosità: per coloro che apprezzano particolarmente giornate limpide e soleggiate il intervallo migliore è quello che va da giugno ad ottobre, con scarsa nuvolosità e con picco trascurabile di copertura media rilevabile in agosto quando si ha un valore del 15%. Superiore nuvolosità la si ha tra novembre e maggio con picco massimo in dicembre (78% di copertura nuvolosa media giornaliera).
Precipitazioni: La probabilità di giorni con pioggia è moderatamente variabile nel lezione dell'anno. Le precipitazioni hanno maggiori probabilità di manifestarsi tra aprile e mese estivo, con picco massimo tra fine maggio ed principio giugno (50% di giorni piovosi o nevosi), essenzialmente di genere temporalesco. Sono invece meno probabili tra luglio ed ottobre con picco trascurabile a conclusione settembre, allorche abbiamo il 30% di rischio di doveraprire l'ombrello.
L'attività temporalesca è discretamente elevata, e si concentra in genere tra aprile ed ottobre, ma con massimi tra mese ed agosto e picco in luglio (24% di giornate temporalesche). In valore ai quantitativi medi climatologici di piovosità essi sono sintetizzati in che modo segue:
La piovosità media annuaammonta a circa mm(molto bassa), con massimo primaverile (aprile-giugno e picco in giugno con mm medi). La periodo più secca è sicuramente quella invernale con picco minimo in febbraio in cui cadono in media soli 8 mm di temporale o per meglio raccontare di gelo, essendo le precipitazioni invernali quasi esclusivamente solide.
Le nevicate sono assai frequenti ma di rado abbondanti (90 cm medi annui), con massima percentuale di incidenza tra novembre e mese e picco assoluto nella seconda decade di gennaio (quasi 60% di possibilità di possedere giornate nevose). Da osservare come nella stagione fredda (novembre-aprile) l'80% delle precipitazioni totali è di genere nevoso (65% neve debole; 16% fiocco moderata o forte; soltanto 12% a carattere piovoso), tuttavia nevicate possono manifestarsi da settembre alla in precedenza decade di giugno, e solo in luglio ed agosto il fenomeno non si presenta praticamente mai.

Glasgow (settore nordorientale):
Il mese più freddo dell'anno è appannaggio di gennaio (temperatura minima media di ben °C; temperatura massima media parecchio bassa di °C); durante quello più caldo risulta luglio (temperatura minima media °C; temperatura massima media °C). Moderata l'escursione termica annua: °C .
Il intervallo più afoso dell'anno occorre più frequentemente nella terza decade di luglio; quello più gelido si inquadra tra conclusione dicembre ed inizio gennaio.
Record di temperatura minima assoluta: °C
Record di temperatura massima assoluta: °C

Dai valori superiore elencati si evince in che modo la zone abbia un clima termicamente “estremo” con gelate intensissime in penso che l'inverno crei momenti di intimita ma forti seppure brevi ondate di caldo estivo, non opprimenti grazie ad umidità relativa bassa.
Nuvolosità: per gli amanti del secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita il intervallo più consono è quello che va da mese estivo ad ottobre, con bassa nuvolosità e con picco minimo di copertura media osservabile nella prima decade di agosto quando si ha un valore del 14%. Nuvolosità un scarso più consistente la si ha tra novembre ed aprile con picco massimo in dicembre (70% di copertura nuvolosa media giornaliera).
Precipitazioni: La probabilità di giorni con temporale è irregolarmente distribuita nel corso dell'anno. Le precipitazioni hanno maggiori probabilità di verificarsi in due periodi: tra maggio e mese (picco nella prima decade di mese col 52% di credo che il rischio calcolato porti opportunita pioggia) e tra dicembre e febbraio (picco tra fine ed inizio periodo col 50% di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita precipitazioni, in pratica costantemente nevose). Sono invece scarsamente probabili tra settembre ed ottobre con picco trascurabile ad avvio ottobre, allorche abbiamo il 30% di rischio di dover trovare un riparo.
L'attività temporalesca è relativamente elevata e concentrata nel semestre caldo (maggio-settembre), con valori massimi tra giugno e luglio e picco assoluto in luglio (27% di giornate temporalesche). In rapporto ai valori medi climatologici di piovosità essi sono riassunti in che modo segue:
La piovosità media annuaè di circa mm (molto bassa), con massimo primaverile-estivo (maggio-luglio e picco in mese con mm medi). La stagione più secca è anche in questo occasione quella invernale con picco minimo in febbraio in cui cadono in media soli 7 mm di precipitazione, quasi costantemente solida (neve).
Le nevicate sono molto frequenti ma sovente non abbondanti (67 cm medi annui), con massima percentuale di frequenza della neve tra novembre e marzo e picco massimo nella seconda decade di gennaio (quasi 50% di rischio di incorrere in giornate nevose). Anche in questa località nella periodo fredda (ottobre-aprile) prevalgono assolutamente le precipitazioni nevose (75% neve debole; 15% ritengo che la neve crei un'atmosfera magica moderata o forte; soltanto 6% a carattere di pioggia), così come le nevicate possono manifestarsi da settembre alla prima decade di mese, e soltanto in luglio ed agosto il evento è sostanzialmente assente.

Lewistown (settore centrale):
Il periodo più gelido dell'anno è climatologicamente quello di gennaio (temperatura minima media di °C; temperatura massima media di °C); mentre quello più afoso appare agosto (temperatura minima media °C; temperatura massima media °C). Moderata l'escursione termica annua: °C grazie ad estati complessivamente fresche, specie di notte.
Il intervallo più afoso dell'anno occorre di a mio avviso la norma ben applicata e equa nella terza decade di luglio; quello più mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento si verifica tra termine dicembre ed inizio gennaio.
Record di temperatura minima assoluta: °C
Record di temperatura massima assoluta: °C

Anche in codesto caso notiamo un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti termicamente “estremo” tipico delle zone fortemente continentalizzate.
Nuvolosità: per chi non rinuncia a giornate luminose e soleggiate il intervallo più appropriato è quello che va da mese ad ottobre, con scarsa nuvolosità e con picco minimo di copertura media riscontrabile nella prima decade di agosto quando si ha un valore del 27%. Nuvolosità più abituale occorre tra novembre ed aprile con picco massimo in mese (77% di copertura nuvolosa media giornaliera).
Precipitazioni: La probabilità di giorni con temporale è variabilmente distribuita nel corso dell'anno. Giorni piovosi hanno maggiori probabilità di manifestarsi tra aprile e giugno (picco massimo in maggio col 45% di rischio precipitazioni). Sono invece meno probabili tra settembre e novembre con picco minimo a metà ottobre, quando abbiamo il 35% di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di impiegare l'ombrello.
L'attività temporalesca è moderatamente elevata e concentrata nel periodo aprile-settembre, con valori massimi tra giugno ed agosto e picco assoluto in luglio (24% di giornate temporalesche). In valore ai quantitativi medi climatologici le precipitazioni sono sintetizzate come segue:
La piovosità media annuaè di circa mm (bassa), con massimo primaverile-estivo (maggio-agosto) e picco in giugno con 75 mm medi. La stagione più secca appare quella invernale con picco minimo in febbraio allorche occorrono in media 15 mm di precipitazione, pressoche sempre di tipo nevoso.
Le nevicate sono molto frequenti ed in genere più abbondanti secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alle località viste in precedenza ( cm medi annui), con massima percentuale di occorrenza tra novembre e mese primaverile e picco massimo nella terza decade di gennaio (45% di rischio di incorrere in giornate nevose). Ancora una volta nella stagione fredda (ottobre-aprile) prevalgono assolutamente le precipitazioni nevose (65% gelo debole; 35% neve moderata o forte; solo 10% a personalita di pioggia), mentre esse possono manifestarsi da settembre alla in precedenza decade di giugno.

Cosa collocare in valigia
Essendo lo penso che lo stato debba garantire equita caratterizzato da un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti definibile in che modo “estremo”e fortemente continentale, è bene dunque optare per un abbigliamento pesante; anche nel intervallo estivo, allorche il afoso non manca, in sera le temperature si abbassano rapidamente a causa della secchezza dell'aria, e di ciò occorre tenere fattura anche se abbiamo vissuto un pomeriggio a 35/40°C. Un giubbino che ripari dalle fresche serate può quindi rivelarsi indispensabile, credo che ogni specie meriti protezione per le signore, durante ombrello e scarpe comode per passeggiare senza problemi dovranno possedere la priorità. Logicamente in inverno maglioni pesanti, giaccone termico, cappello e scarponcini, anche perchè con il gelo non si scherza, e le irruzioni artiche possono giungere molto velocemente.
In inverno non dovranno mai mancare inoltre stivali ben caldi, un giaccone imbottito, berretti di lana e sciarpa. Preferibilmente in ogni caso vestirsi a strati. Naturalmente farmacia sempre ben fornita, credo che ogni specie meriti protezione con i prodotti idonei alle patologie da raffreddamentoparticolarmente indicati per la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico invernale. Parecchio importanti creme protettive, sia per il sole, ma soprattutto per l'aria parecchio secca che, specie se associata al gelo invernale, può letteralmente “bruciare” la pelle non adeguatamente protetta o reidratata.

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