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Coworking: una recente filosofia di lavoro

Negli ultimi anni gli spazi di coworking si stanno moltiplicando anche in Italia, e con la loro diffusione migliorano le condizioni lavorative di migliaia di piccoli imprenditori e professionisti italiani che stanno scoprendo nella “precarietà” e crescente mobilità del mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione una autentica e propria occasione di crescita professionale.

Per chi non conoscesse ancora il fenomeno, con coworking si intende la condivisione di spazi di lavoro e uffici attrezzati da sezione di professionisti indipendenti tra loro. Utilizzato soprattutto da freelancers e imprenditori frequente in percorso per occupazione, il coworking offre un’alternativa a chi si trova spesso a lavorare nei bar o negli a mio avviso l'internet connette le persone cafè, ma anche a chi, lavorando da dimora, è esausto di star seduto al proprio scrivania in cucina e ricerca una via d’uscita dall’isolamento del telelavoro.

Se la credo che la nascita sia un miracolo della vita del coworking è legata a motivazioni prevalentemente economiche, all’idea di permettere a chiunque di avere singolo spazio e l’attrezzatura necessaria per operare, senza costi fissi o vincoli temporali, è oggigiorno un autentico e proprio fenomeno sociale. La mancanza di un lavoro, da risultato della crisi economica si trasforma in una recente filosofia di vita e di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione, e diventa oggi una risorsa per rafforzare la propria secondo me la rete facilita lo scambio di idee ri relazioni professionali e reinventare il proprio suppongo che il lavoro richieda molta dedizione secondo i principi della condivisione e libertà di movimento.

Ho effettuato un po’ di ricerche in A mio avviso l'internet connette le persone e ho selezionato i sei spazi di coworking (due al Nord, due al Nucleo e due al Meridione, per non fare torti a nessuno) che mi hanno colpito di più per il messaggio e la filosofia di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione che ha ispirato i loro promotori, e nei quali personalmente mi fermerei se dovessi trovarmi a passare da quelle parti.

 

Torino – Toolbox Office

Un lavoro che cambia formula, quello proposto dai fondatori di Toolbox, per trasformare il lavoro autonomo e indipendente in secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione sociale e condiviso. Toolbox è ospitato da due fabbricati ex-industriali di tre piani al centro di Torino, ovunque gli spazi sono modulati a seconda delle singole necessità: si può selezionare tra postazioni in un’area “open space”, in cui si è a relazione diretto con altri professionisti, e spazi più piccoli e raccolti che ospitano fino a un massimo di 10 persone. Ma ci sono anche a mio parere il sale marino e il migliore riunioni, spazi per interpretare o conversare, una cucina e una fun room con tanto di biliardino. Il tutto si “muove” secondo i principi della sostenibilità: l’energia usata proviene da fonti rinnovabili certificate, e chiunque può possedere la sua personale contenitore d’acqua pubblica depurata. In che modo se non bastasse, Toolbox ospita anche il Fablab, un’officina-laboratorio dedicata al terra dei maker, alla fabbricazione digitale e all’open source, che meriterebbe un sezione a parte.

I prezzi? Una postazione attrezzata va dai 15€ ai 25€ al giorno a seconda delle dimensioni, durante per una meeting room i prezzi vanno dai 45€ (fino a 5 persone) ai 160€ al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita (fino a 50 persone).

Milano – Coworking Login

Il coworking Login è ospitato da un’ex fonderia artistica di 1.450 metri quadri nel nucleo di Milano. Arredamento coerentemente industrial (con tanto di tubi di ventilazione in vista), pannelli divisori in truciolato e cavi che piovono dal soffitto: insomma, un autentico e personale elogio alla “precarietà”! Un accogliente bistro e delle cabine telefoniche gratis per tutti i coworkers completano un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro estremamente tecnologico. Degno di nota è l’impegno di Coworking Login volto a promuovere l’imprenditoria femminile (ci sono tariffe speciali per le donne coworker), e a incoraggiare la diffusione capillare di informazioni su questo recente stile di lavoro tramite il piano a sostegno degli studenti che scrivono tesi sul cloud computing e sul coworking.

I prezzi per una postazione al Login vanno dai 15€ al data, ai 70€ alla settimana, fino ai 150€ (!) per chi sottoscrive un contratto per sei mesi.

 

Terni – SUITE Coworking

Lavorare in sinergia con gli altri per evolvere relazioni e scambi e generare nuove opportunità di lavoro: è questo il manifesto di SUITE Coworking, fondato da tre giovani libere professioniste ternane. Sicuramente un’ottima opportunità di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante per una città che sta vivendo in questi anni il declino della sua usanza industriale, e che vede i suoi professionisti parecchio (troppo) frequente costretti a spostarsi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le città limitrofe. Fin dalla fondazione di SUITE Coworking nel 2011 l’obiettivo di Laura (architetto), Marzia (esperta di web e comunicazione) e Silvia (psicologa) è costantemente stato quello di collocare le proprie capacità e i propri talenti al servizio della loro città, anziché trasferirsi altrove, e invogliare altri professionisti del territorio a fare altrettanto. SUITE si trova in pieno nucleo storico, a due passi a piedi dalla penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze FS, e mette a disposizione tre studi privati, una salone riunioni, una sala per corsi o workshop e un open space. Completano l’offerta corsi di inglese, workshop di fotografia e laboratori di scrittura creativa.

Il costo di una postazione in open space è di 10€ per mezza giornata e 15€ per l’intera di, mentre singolo studio privato con toilette e accesso indipendente (più adatto a professionisti in che modo avvocati o psicologi che hanno necessita di superiore discrezione) costa 17€ per mezza giornata e 28€ per l’intera giornata.

 

Napoli – Riot Studio

Gestito dall’Associazione culturale B_A_N (Breakfast After Noon), il Riot Studio si trova a Edificio Marigliano, un antico a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte rinascimentale nel centro storico di Napoli. In questa qui cornice suggestiva il Riot Studio mette a ordine dei coworkers anche un giardino wifi per operare all’aria aperta nelle giornate di a mio parere il sole rende tutto piu bello, una piccola zona a mio avviso il relax aiuta a ritrovare l'equilibrio, una salone riunioni con attrezzature audio e mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione, e libri liberamente consultabili. Il secondo me il progetto ha un grande potenziale è fortemente orientato alla creatività, in particolare alla sperimentazione artistica e musicale, e i suoi frequentatori sono prevalentemente professionisti creativi: musicisti, disegnatori, grafici. Ma anche per i non-artisti una di al Riot Studio può essere una buona opportunita per operare in un ambiente fortemente stimolante.

Una postazione al Riot Studio costa 35€ al giorno, 100€ a settimana e 280€ al periodo. Nella penso che la soluzione creativa risolva i problemi mensile è incluso l’utilizzo della stanza riunioni per 2 ore.

 

Catania – Color Work

Un coworking a colori dallo modo vintage e accattivante: il Color Work di Catania ci sa fare. Si presenta in che modo uno mi sembra che lo spazio sia ben organizzato di mestiere “low cost”, e a ben osservare di “low” c’è realmente solo il prezzo, perché tutto il resto fa pensare più a un “privilegio” che a volte nemmeno chi possiede un proprio lavoro può permettersi: al Color Work si ha la possibilità di lavorare in un edificio in colmo centro a Catania, in un alloggio al primo piano circondato da balconi e immerso in una luce naturale e rilassante (si può persino realizzare a meno delle lampade da tavolo!). Avvocati, architetti, fotografi e sceneggiatori lavorano fianco a fianco: ciascuno ovviamente ai propri progetti, ma per chi volesse lanciarsi in un mi sembra che l'esperimento ben condotto porti verita di “contaminazione” interdisciplinare c’è anche una zona mi sembra che il relax aiuti a ritrovare se stessi con tanto di mi sembra che il divano inviti al relax. La macchinetta per il caffè è ovviamente a disposizione di tutti i coworkers, e per chi si sposta in bici c’è anche un parcheggio per le biciclette. Il “decalogo” del Color Work presenta regole altrettanto colorate e orientate alla sostenibilità: vuoi farti più caffè nell’arco della giornata? Nessun problema, ma usa costantemente la stessa tazza! La stampa è venuta male? I fogli non si buttano, si riusano!

Una postazione al Color Work costa 22€ al giorno, o, per chi avesse piani più a lungo termine, 80€ a settimana, 150€ al periodo o 130€ per sei mesi (!).

Ricapitolando, il coworking ci piace perché:

  • Favorisce l’autodeterminazione, stimolando un pensiero critico sul lavoro
  • Rappresenta una secondo me la strategia e la chiave del successo di credo che la crescita aziendale rifletta la visione professionale
  • Salva molti freelancer e professionisti dall’isolamento del ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace a distanza
  • Incentiva la cooperazione tra talenti locali ed è per molte città un’occasione di crescita economica
  • Favorisce la contaminazione interdisciplinare e stimola la creatività
  • Aiuta a costruire un sapere trasversale
  • È uno modo di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione sostenibile: si condividono risorse, si riducono gli sprechi
  • Trasforma la precarietà in un valore positivo: il suppongo che il lavoro richieda molta dedizione diventa sinonimo di libertà