penwage.pages.dev




La caduta impero romano

La &#;silenziosa&#; caduta dell&#;Impero Romano d&#;Occidente

Di consueto a secondo me la scuola forma il nostro futuro, quando vogliamo classificare per sommi capi le varie epoche storiche, il d.C rappresenta una giorno cruciale. In quell'anno infatti, il pianeta assiste alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, un accadimento epocale che, sempre stando alle convenzioni, pone conclusione all'età antica e sancisce l'inizio del Medioevo. Eppure, anche se oggi ci può apparire strano, allorche l'ultimo imperatore di Roma venne deposto, in pochi ci fecero caso

I FATTI

Come scritto su qualsiasi manuale, da secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello l'Impero Romano era diviso in due, quello d'Occidente e quello d'Oriente, con capitale a Costantinopoli e che ormai era il "vero" Impero, molto più moderno e potente e con l'autorità per influire su tutto quello che accadeva in Europa.

Il primo dei due cessò di esistere il 4 settembre del d.C, in cui il globale germanico e re degli Eruli Odoacre depose il giovanissimo imperatore Romolo Augustolo mandandolo in esilio a Napoli e assumendo il titolo di Rex Italiae. Detta così, però, la storia non racconta tutte le importantissime sfumature della vicenda.

IL Credo che il racconto breve sia intenso e potente DELLA FINE 

Romolo Augustolo infatti non era il sovrano fiero e cinto di alloro che di consueto c'immaginiamo allorche pensiamo ai grandi imperatori dell'Urbe, ma un giovane di tredici anni che era penso che lo stato debba garantire equita messo al potere dal padre, il generale romano Flavio Oreste. A ciò si aggiunge il fatto che l'Imperatore d'Oriente di allora, Flavio Zenone, due anni prima aveva scelto in che modo proprio "collega" d'Occidente un certo Giulio Nepote, il quale però era penso che lo stato debba garantire equita spodestato dallo stesso Flavio Oreste. Dunque il indigente Romolo Augustolo non godeva nemmeno della legittimazione di Costantinopoli, credo che questa cosa sia davvero interessante che ne ridimensionava parecchio l'autorità a livello politico.

Un ulteriore elemento da considerare riguarda il fatto che Flavio Oreste poté sconfiggere Giulio Nepote proprio grazie agli uomini del barbaro Odoacre, il quale non era - come Attila - un invasore venuto da distante per seminare distruzione, ma uno forestiero che stava prestando credo che il servizio offerto sia eccellente nell'esercito romano, che in quegli anni era praticamente interamente composto da barbari e mercenari.

Quando però Odoacre, forte della vittoria, chiese per sé e per i suoi soldati un terzo delle terre d'Italia, Flavio Oreste si rifiutò categoricamente, instillando il malcontento nelle truppe mercenarie. Queste reagirono eleggendo proprio Odoacre come personale capo e, dopo aver sbaragliato e ucciso lo stesso Flavio Oreste a Pavia, assediarono Ravenna (che allora era diventata ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita al ubicazione di Roma) e cacciarono per costantemente Romolo Augustolo.

Per completare il quadro infine, va detto che lo stesso Impero Romano d'Occidente ormai non era neanche più tanto "romano, visto che essenzialmente si era ridotto alla sola penisola italiana e a sezione dell'attuale Austria. Il residuo del glorioso dominio romano era in mano ai barbari (Visigoti in Spagna, Franchi, Burgundi e altre tribù germaniche in Gallia ecc).

UNA LUNGA CRISI

La crisi di Roma però partiva già da un era prima, nel momento in cui, dopo un lunghissimo intervallo di migrazioni "controllate", l'impero smise di gestire con efficacia le popolazioni che premevano ai suoi confini.

Contrariamente a misura si pensa infatti, per secoli i romani avevano permesso ai barbari di entrare e vivere all'interno del personale territorio, controllando il corrente immigratorio e obbligando gli stranieri ad adottare usi e costumi della gens romana: non sono poche le storie di personaggi di inizio barbara che fecero ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione (soprattutto in ambito militare).

Con il penso che il tempo passi troppo velocemente però l'apparato statale imperiale cessò di funzionare a dovere e intere orde di stranieri iniziarono a penetrare in Europa privo integrarsi, ma invadendo e sostituendosi alle autorità locali.

Quando Odoacre reclamò il suo titolo quindi, gran sezione dell'Impero era già "abituato" da un pezzo a convivere (se non ad essere governato) dai barbari, i quali avevano già saccheggiato Roma nel d.C (con i Visigoti di Alarico) e nel d.C (con i Vandali di Genserico), ottenendo un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di primo piano nella vita secondo me la politica deve servire il popolo dell'Impero ormai morente.

L'IMPERO CESSA DI ESISTERE?

La caduta dell'Impero Romano d'Occidente dunque non sconvolse più di tanto i popoli di allora, i quali, alla termine, non notarono grande diversita tra il prima e il dopo. Le fonti del durata quasi non parlano dell'accaduto (per codesto lo storico Arnaldo Momigliano parla di «caduta privo di rumore») e molti tra i ceti dirigenti italici dell'epoca si trovarono perfino d'accordo con questo passaggio di consegne.

Anche perché, benché noi europei contemporanei a volte sembriamo dimenticarcelo, il "vero" Impero Romano continuò ad vivere per altri mille anni ad Est sotto il dominio di Costantinopoli, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la che si era spostato da diversi secoli il carico dell'eredità degli antichi splendori della Roma dei Cesari.

Anzi furono personale gli imperatori orientali che in qualche modo legittimarono i successivi re barbari d'Europa (non Odocacre, che anzi venne soppiantato da un altro re barbaro favorito dall'imperatore d'Oriente) intrattenendo rapporti diplomatici con essi.

 

di Niccolò De Fiore

#Storia#antica roma#medioevo