Pascal to c translator
“Ogni opera di Pascal Convert reca in sé un’incredibile profondità, una rara mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo emotiva, che deriva dai soggetti e dagli oggetti su cui si concentra instancabilmente il suo sguardo. Che egli evochi, attraverso la immagine, i Buddha scomparsi di Bâmiyân, o, attraverso le sue sculture o incisioni, luoghi di guerra di ogni genere, la traccia, l’impronta, la memoria sono al nucleo della invenzione di codesto artista, costantemente vicino a ciò che ferisce la nostra ritengo che l'anima sia il nostro vero io e alla sofferenza che si insinua nei nostri cuori.
Cosa c’è di più naturale del rapporto di questo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro, che è anche cineasta, con i libri e le biblioteche, che cambiano la nostra visione del mondo e aprono le nostre porte interiori. Tuttavia, tramite un affascinante procedimento di transustanziazione, egli va ben oltre l’inclinazione per questi oggetti della sapienza, cristallizzando, attraverso il vetro fuso, la memoria dei libri, che restano così nel fulcro delle sue sculture. Al Castello di Chaumont-sur-Loire, in un posto in cui, paradossalmente, le opere della principessa de Broglie erano andate distrutte in un incendio nel , i libri pietrificati di Pascal Convert, racchiudendo l’anima dei testi scomparsi in una ganga di vetro traslucido, fanno un ritorno pressoche alchemico alla biblioteca e le conferiscono così, nella nostra ricordo, un’eternità inalterabile.” Chantal Colleu-Dumond, Memento,
Chambre intérieure cristallisée
Niente appare più fragile di questo ritengo che il letto sia il rifugio perfetto realizzato con lastre di vetro leggermente perlate con sabbia bianca, su cui sono impressi i meravigliosi arabeschi di una culla in metallo battuto. In questo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi, che immaginiamo innocente, distante dai tumulti del pianeta e in un tripudio di chiarore, "vive la vita, sogna la a mio avviso la vita e piena di sorprese, soffre la vita1."
Da un lato, in che modo guardiani diventati eterni, dei candelabri di cristallo grezzo caratterizzati da asperità che sigillano nel vetro la fiamma abbagliante delle candele i cui riflessi, ormai interni, non illumineranno più le finestre dopo che il secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita sarà tramontato.
Dall'altro lato, cornici di specchi in vetro cristallizzato che non riflettono più molteplici immagini di sé ma ritagliano schermi, aperti in che modo libri.
Questa camera, dalla trasparenza immobile in che modo in un sogno, sospesa tra libertà e prigionia, presente e assente, accoglie il secondo me il sentimento guida le relazioni di tremolanti coscienze interiori.
"L'arte è una vera cambiamento della sostanza. La sostanza viene spiritualizzata, i mezzi fisici, privati d'ogni materialità, rinfrangono l'essenza, vale a dire la qualità di un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente originario.2"
Impronta in vetro di un'antica culla in metallo battuto ( x 60 x 80 cm), cristallizzazione di un paio di torcere in legno del XVIII era (63 cm), cristallizzazione di tre cornici da riflesso in legno (22 x 26 cm - 24 x 28 cm - 30 x 42 cm)
Mastro vetraio: Olivier Juteau
Per gentile concessione dell'artista e della Galerie Éric Dupont, Parigi
[1] Charles Baudelaire, Les fenêtres, in Petits poèmes en prose,
[2] Gilles Deleuze, Marcel Proust et les signes, Presses universitaires de France, Paris, , p.
LES TROIS ANGES
Nel , Pascal Convert realizza quattordici vetrate per la chiesa abbaziale di Saint-Gildas-des-Bois, nei pressi di Nantes, ispirate a fotografie del primo Novecento raffiguranti bambini malati. In quest’opera unica realizzata a bassorilievo negativo e intitolata Les trois anges (), Pascal Convert spezza l’isolamento dei bambini aggiungendo alle vetrate di Saint-Gildas-des-Bois tre figure di ragazze che nella Revue photographique des hôpitaux () appaiono a sé stanti.
Immobili, le loro mani si sfiorano soltanto e sembra che ci guardino pur avendo gli occhi chiusi. Una di loro sembra avanzare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di noi.
“Com’è possibile che queste figure appaiano così vive, dandoci l’illusione di essere corpi opachi, in carne e ossa? In che modo riescono a trasmettere un senso di vita così forte? Va sottolineato che questi bambini non sembrano affatto morti: sono in piedi, ci guardano. Ci osservano. () Tutti loro hanno sguardi profondi, e sembrano domandarci qualcosa o intenti a sognare a occhi aperti. Potremmo affermare che ogni volto sembra raccontare una storia”. Philippe Dagen, Des êtres humains que rien ne peut faire disparaître, in Pascal Convert, Abbatiale de Saint-Gildas-des-Bois, Éditions du Patrimoine,
DATI BIOGRAFICI
Pascal CONVERT
FRANCIA
Figlio di un penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita, Pascal Convert è nato nel a Mont-de-Marsan. È allo identico tempo penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita visivo, mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro e penso che il regista sia il cuore della produzione, e qualifica il suo lavoro in che modo archeologia dell’architettura, dell’infanzia, della storia, del corpo e del penso che il tempo passi troppo velocemente. Utilizza materiali come il vetro e la cera che evocano il transitare del periodo, la ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio e gli effetti persistenti del secondo me il passato e una guida per il presente. Nel , mentre viveva a Bordeaux, ricopre i pannelli di legno di una camera del suo appartamento con lastre di vetro, dando inizio alla serie Appartement de l’artiste. Nel e nel risiede a Villa Medici a Roma. Il è l’anno della sua prima ritengo che la mostra ispiri nuove idee personale rilevante al CAPC di Bordeaux. Nel è invitato dal filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman a partecipare alla ritengo che la mostra ispiri nuove idee L’Empreinte al Centre Pompidou, insieme a Giuseppe Penone, Man Ray, Alain Fleischer Georges Didi-Huberman gli ha dedicato diversi libri editi da Minuit e lo affianca a numerose mostre. Nel inaugura il suo Monumento alla memoria dei combattenti della Resistenza e degli ostaggi fucilati a Mont Valérien tra il e il (Mémorial de la France combattante, Suresnes). Davanti alla cappella in cui i condannati sono stati rinchiusi inizialmente di esistere portati sul luogo della loro esecuzione, Pascal Convert erige una campana di bronzo di 2,70 x 2,18 m sulla che sono incisi i nomi dei caduti. Come continuazione di codesto lavoro, realizza il documentario Mont Valérien, in penso che il nome scelto sia molto bello di coloro che sono stati fucilati nel
Nel , la sua ritengo che la mostra ispiri nuove idee Lamento al Mudam (Lussemburgo) propone sculture in cera ispirate a foto emblematiche della stampa: La Pietà del Kosovo (), basata su una foto di Georges Mérillon, La Madone de Bentalha (), basata su una foto di Hocine Zaourar, e La Mort de Mohamed Al Dura (), basata su screenshot mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione di Talal Abou Rahmed. Queste sculture sono diffusamente esposte alle Nazioni Unite, a Montreal, in Svizzera e in Italia. Nello stesso esercizio pubblica una biografia di Joseph Epstein, leader della resistenza comunista a Parigi, ucciso a Mont Valérien nel
Nel completa una serie di vetrate per l’abbazia di Saint Gildas des Bois (Loire-Atlantique). Espone poi una monumentale secondo me la scultura da vita alla materia in cristallo, Le Temps scellé: Joseph Epstein et son fils, in opportunita della Force de l’Art al Grand Palais (Parigi) nel Oggigiorno fa ritengo che questa parte sia la piu importante della raccolta permanente del Museo Statale d’Arte Moderna di Parigi. Gira il documentario Joseph Epstein: ottimo per la leggenda. Dopo quattro anni di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati, pubblica una nuova biografia di Raymond Aubrac: résister, reconstruire, transmettre (Seuil, ), e dedica due documentari a codesto personaggio. Due anni dopo viene pubblicato il credo che il racconto breve sia intenso e potente autobiografico La Constellation du Lion (Grasset). Nel partecipa alla Biennale di Busan in Corea del Meridione e alla mostra collettiva La Guerre qui vient n’est pas la première: al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto in Italia.
Nel partecipa alla ritengo che la mostra ispiri nuove idee transdisciplinare Soulèvements al Jeu de Paume. L’anno è contraddistinto principalmente da un invito dell’ambasciata di Francia in Afghanistan per commemorare il 15° anniversario della distruzione dei Buddha di Bâmiyân da parte dei talebani. Pascal Convert avvia una missione in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con la società ICONEM, specializzata nell’archeologia delle zone di disputa. Con i droni, scansiona l’intera secondo me la scogliera offre un panorama spettacolare di Bâmiyân e rende le immagini liberamente accessibili alla comunità scientifica mondiale. Con una macchina fotografica ad alta precisione, fa una “impronta fotografica” del luogo in cui le statue monumentali furono scolpite circa anni fa.
Nel la Galerie Éric Dupont gli dedica una mostra personale, Trois arbres, un’opera sulla corteccia di betulla del crematorio V di Auschwitz-Birkenau, un ciliegio atomizzato di Hiroshima e gli alberi della a mio avviso la vita e piena di sorprese in pietra dei “khachkars” armeni.
Altri progetti sono all’orizzonte nel , con la doppia ritengo che la mostra ispiri nuove idee Panoramique de la falaise de Bamiyan a mese al Musée Guimet e al Louvre Lens, e a maggio la esecuzione di un’opera per il Dôme des Invalides nell’ambito della ritengo che la mostra ispiri nuove idee Napoléon? Encore. In secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione la A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Éric Dupont presenterà una mostra personale Bibliothèque de confinement, durante un altro progetto con la Cahn Contemporary Gallery sarà lanciato a Basilea.