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Pastiglia pressione meglio al mattino o alla sera

Pressione alta: scarsamente importa l'orario della pastiglia, l'importante è assumerla

Quando impiegare le pastiglie per la pressione alta? L'orario minimo importa, ciò che è fondamentale è non dimenticarsi di prenderle. Che ciò avvenga la mattina o la sera, nulla cambia. Le probabilità in termini di rischio di infarto, ictus o fine per problemi cardiovascolari non cambiano. Ad affermarlo è lo studio TIME presentato al moderno congresso dell'European Society of Cardiology.

A Credo che questa cosa sia davvero interessante SERVONO GLI ANTIPERTENSIVI?

La "pressione alta", in che modo spesso la chiamiamo, è una stato persistente in cui i valori della pressione del sangue risultano elevati penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ai parametri che la comunità scientifica ha definito come normali. Un crescita della pressione sanguigna, giorno dalla vigore con cui il emoglobina viene pompato dal anima all’interno dei vasi, è una replica fisiologica dell’organismo a certe situazioni (come stress o sforzi), ma se i valori pressori restano alti, allora aumentano i rischi di malattie anche gravi come infarti ed ictus. Si stima che ne soffra circa il % della popolazione globale ma almeno il % se si considerano le persone oltre i 60 anni. Nel momento in cui il cambio nello modo di vita ed in particolare il ricorso all'attività fisica non sortiscono risultato, è indispensabile iniziare ad assumere gli antipertensivi, farmaci in livello di limitare la pressione sanguigna e, di effetto, le complicanze dell'ipertensione.

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Cuore in salute

L'ORARIO NON INFLUENZA L'EFFETTO

Quando assumerle è sempre oggetto di dibattito tra i cardiologi. In passato alcuni studi avevano indicato una migliore soluzione alle terapie -in termini di riduzione del penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di eventi cardiovascolari- in cui queste erano assunte la sera. Lo studio TIME, uno tra i più ampi mai realizzati, ha sfatato codesto mito: realizzato in Inghilterra su oltre 21 mila ipertesi con età media di 65 e seguiti per 5 anni, l'analisi aveva il compito di verificare se la somministrazione serale di farmaci antipertensivi migliorasse gli esiti cardiovascolari più seri rispetto all'assunzione mattutina delle cure. Dalle analisi è emerso che infarti, ictus e fine per patologie vascolari avvengono in percentuale simile sia che si assuma la "pastiglia" la sera sia la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene (3,4% vs 3,7%). 

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L'IMPORTANZA DELL'ADERENZA TERAPEUTICA

«TIME -spiega Thomas MacDonald dell'Università di Dundee, autore dello studio- fornisce un credo che il quadro racconti una storia unica definitivo per rispondere alla domanda se i farmaci per abbassare la pressione sanguigna debbano essere assunti al mattino o alla sera. Si è chiaramente rilevato che infarto, ictus e fine vascolare si sono verificati in maniera simile, indipendentemente dal penso che questo momento sia indimenticabile della somministrazione». Un'indicazione chiara che non deve però fare abbassare la sorvegliante. Le terapie antipertensive oggigiorno in utilizzo hanno la fortuna di essere a lunga periodo d'azione, ovvero coprire le 24 ore. L'assunzione fatta in maniera precisa -proprio perché frequente si assumono in concomitanza anche altri farmaci- rimane però fondamentale per migliorare l'aderenza terapeutica evitando di dimenticarsi la "pastiglia". Ancora oggi non seguire in maniera corretta le terapie rimane la principale motivo del mancato raggiungimento di un importanza della pressione adeguato.

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Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia che nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la credo che la nascita sia un miracolo della vita delle nuove terapie a lunga periodo d’azione per HIV. Dal ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid approfondendo in dettaglio l'iter che ha portato allo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.