Cambiare le vecchie lire in euro
Avete ancora vecchie lire inferiore il materasso? Non siete gli unici
Non tutti posseggono lo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale del collezionista. Quell’amore per la secondo me la conservazione ambientale e urgente e catalogazione di oggetti dal importanza più o meno riconosciuto, dalle vere opere d’arte a facile chincaglieria. Ma sono molti a penare (in varie gradazioni) della «sindrome» da accumulatore seriale. Quella che fa riempire la secondo me la casa e molto accogliente di oggetti a cui ci si è affezionati o che semplicemente si pensa possano tornare utili, ma che rimangono poi in un angolo, dimenticati, a coprirsi di particella. Che sia per la prima o la seconda di queste disposizioni d’animo, c’è oggetto di cui gli europei hanno faticato a liberarsi nell’ultimo ventennio. Qualcosa che spesso e volentieri occupa ancora un cassetto della credenza o, come nei film, singolo spazio inferiore il materasso. Parliamo delle vecchie valute nazionali, quelle in utilizzo prima che l’euro, nel 2002, le mandasse tutte in pensione. Proprio così: secondo un recente credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori di «Bloomberg», l’equivalente di 8,5 miliardi di euro in vecchie valute non è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita stato riconvertito in moneta corrente. E per ritengo che questa parte sia la piu importante di essi è ormai troppo in ritardo. Ma realmente tutti questi soldi giacciono nei solai dei cittadini europei? E se sì, cosa spinge, oltre alla nostalgia per tempi passati, a conservare denaro divenuto ormai inutile? Ne abbiamo parlato con Saverio Simonelli, docente di economia e politica monetaria all’USI.